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05/01/2013 11:43:15 - Manduria - Attualità

La sua lunga carriera e le tante benemerenze

 
Dopo quasi quarantasei anni di onorato servizio, di cui circa 25 trascorsi a Manduria come Comandante della Stazione dei Carabinieri prima e come Luogotenente poi, dal primo gennaio scorso Giuseppe Ingrosso è andato in pensione. Un quarto di secolo nel corso del quale Giuseppe Ingrosso è diventato un punto di riferimento per la città per sua la totale disponibilità e per la grande umanità, nonché per la sua esperienza e per la meticolosa conoscenza del territorio, anche per i nove Comandanti della Compagnia di Manduria che in questi 25 anni si sono avvicendati e per gli altri colleghi.
Originario di San Donato di Lecce, il Luogotenente Ingrosso è entrato a far parte dell’Arma nel 1967.
«Scelsi di arruolarmi perché affascinato dalla divisa e perché avevo idealmente sposato questa “missione”» ricorda Giuseppe Ingrosso. «Ho frequentato la scuola per carabinieri a Chieti Scalo. Quindi sono stato destinato a Genova, città in cui ho prestato servizio per quattro anni».
Dal 1971 al 1973 il maresciallo Ingrosso ha frequentato la Scuola Sottufficiali.
«Sono stato a Velletri, Roma e Firenze, prima di essere destinato in Sicilia, da vice brigadiere, come comandante di squadriglia. Sono stato prima nel Nucleo Radiomobile di Palermo, quindi per sei anni, vice comandante di Stazione ad Altavilla Milicia».
Il mar. Ingrosso è ritornato in Puglia nel 1981.
«Fui destinato a Grottaglie, nella cui caserma, per circa sei anni, ho avuto il ruolo di Comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria. Nel 1987 il trasferimento a Manduria, con il compito di comandare la Stazione».
Uomo dotato di grande sensibilità. generosità e, soprattutto, attenzione verso i problemi degli altri, Giuseppe Ingrosso è stato in prima linea a livello professionale a combattere e reprimere il crimine, ma anche ad aiutare i cittadini e tutti coloro che si rivolgevano a lui anche per un consiglio.
«Cosa di ricordo dei primi tempi? Arrivai a Manduria in estate, il 20 luglio, e ricordo che io e mia moglie rimanemmo impressionati perché la città era completamente vuota: tutte le famiglie si trasferivano in villeggiatura lungo la fascia costiera. Oggi», prende atto il Luogotenente Ingrosso facendo un chiaro riferimento alla crisi economica, «non è più così…Per quanto riguarda l’ordine pubblico, invece, Manduria è sostanzialmente una città tranquilla. Ricordo che solo negli anni 1995 e 1996 si concentrarono una serie di episodi criminosi di una certa entità: omicidi, sparatorie ed estorsioni. Eravamo in servizio di giorno e di notte. Grazie però all’efficienza di tutte le forze di polizia, riuscimmo ad arginare quella recrudescenza malavitosa. Oggi esiste un po’ di microcriminalità, legata in particolare alla tossicodipendenza».
In tutti questi anni il mar. Ingrosso ha ricevuto importanti beneficenze, fra le quali quelle di Cavaliere all’ordine di merito della Repubblica Italiana, la medaglia d’oro Mauriziana al merito per i 10 lustri di carriera militare, la Croce d’Oro di lungo comando e il Nastrino d’Oro di benemerenza per i 20 anni di Comando della Stazione.
Ingrosso, salutato il 31 dicembre scorso dai colleghi e da varie autorità, si congeda in un momento in cui la città attende di conoscere l’esito delle ispezioni dei tre commissari ministeriali sulle infiltrazioni mafiose a palazzo di Città.
«Non mi risulta che Manduria sia una città mafiosa» afferma Ingrosso, ormai manduriano d’adozione, che poi lancia un appello alle forze politiche. «I partiti diano prova di responsabilità lasciando da parte divisioni e ideologie diverse. Occorre coalizzarsi affinchè Manduria possa recuperare al più presto il tempo perduto».










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