venerdì 27 settembre 2024
Interrotti il digiuno da vittorie (mancava dall’11 novembre) e quello da reti (il gol mancava da 433 minuti)
Bentornata vittoria.
Il Manduria ha interrotto, l’altro ieri, il lungo digiuno in fatto.jpg)
di successi: l’ultimo risaliva all’11 novembre scorso, ovvero quando i biancoverdi riuscirono a battere il Gallipoli con lo stesso punteggio, 1-0, con il quale domenica hanno liquidato il Tricase.
di successi: l’ultimo risaliva all’11 novembre scorso, ovvero quando i biancoverdi riuscirono a battere il Gallipoli con lo stesso punteggio, 1-0, con il quale domenica hanno liquidato il Tricase.Una vittoria preziosissima, che consente alla squadra di mister Passariello di agganciare i salentini in classifica e di conservare le cinque lunghezze di vantaggio sul Real Racale, fanalino di coda che l’altro ieri, a sorpresa, ha battuto i Quartieri Uniti Bari (prossimo avversario del Manduria).
Ottimo il primo tempo, nel corso del quale, dopo appena 10 minuti, l’ex centrocampista di Fiorentina e Lecce, Cristian Cimarelli, ha indovinato, con una rasoiata da fuori area, l’incrocio dei pali della porta avversaria. In questa prima frazione di gioco il Manduria avrebbe potuto chiudere la gara e, soprattutto, rimpinguare il risultato in modo da avere un vantaggio in caso di arrivo a pari punti con il Tricase (la gara d’andata terminò per 1-0 a favore dei salentini). Ma evidentemente in questo periodo la palla, per gli avanti biancoverdi, “brucia”. E l’attacco del Manduria continua a essere il più sterile della categoria (solo 11 reti all’attivo), nonostante Cimarelli abbia interrotto un altro digiuno: 433 minuti di astinenza in fatto di gol.
Nella ripresa, dopo un paio di fiammate iniziali, il Manduria ha dovuto contenere l’ardore agonistico degli ospiti, che si sono resi pericolosi solo in un paio di circostanze, negli ultimi minuti della partita.
«Abbiamo avuto paura di non riuscire a vincere la partita» sono le parole di un sorridente Peppe Passariello. «I tre punti erano di vitale importanza e, quindi, la squadra ha temuto di non farcela. Un condizionamento psicologico, null’altro. Nel primo tempo abbiamo mostrato di essere superiori al Tricase. Siamo stati sfortunati nelle tante occasioni create e non concretizzate. Ma la squadra ha risposto molto bene».
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