lunedì 23 settembre 2024


09/07/2009 06:53:58 - Manduria - Politica

In un comunicato, la presa di distanza da scelte compiute a Taranto e a Manduria

 
Se qualcuno si aspettava da queste elezioni un chiarimento del quadro politico, è rimasto brutalmente deluso. Come da noi Verdi già denunciato in un precedente articolo, gli apparentamenti, realizzati in vista dei ballottaggi, hanno stravolto, insieme con la volontà degli elettori, ogni distinzione tra idealità, programmi, visioni del mondo, che potesse caratterizzare una coalizione piuttosto che un’altra. Con grande difficoltà il cittadino elettore potrà interpretare i funambolici cambiamenti di posizione di questo o quel personaggio politico, che si trova oggi a collaborare con quell’Amministrazione (Comunale,
Provinciale.....) di cui si mostrava, sino a ieri, fiero avversario.
Così avviene anche a Manduria, dove il sindaco realizza il suo piccolo terremoto casalingo, azzerando la giunta, non già, come da noi Verdi richiesto negli ultimi due anni, per chiarire e rafforzare obiettivi e metodi dell’azione di governo, ma solo per far posto “intorno al tavolo” ai nuovi alleati, dai quali, sino a ieri, tutto sembrava dividerlo. Se è lecito trarre alcune riflessioni da tutto ciò, intravediamo un’evoluzione dell’agire politico che nulla promette di buono e che anzi somiglia sempre più ad una deriva.
Partiti e coalizioni non sono ormai che meri contenitori, in cui trova posto tutto e il contrario di tutto. Il prototipo di questo nuovo tipo di formazione è stato il Popolo della Libertà, che ingloba istanze diametralmente contrastanti, dando a ciascuno dei suoi elettori, sia egli un corporativista nostalgico dell’estremo sud o un secessionista dell’estremo nord, un cattolico integralista o un sostenitore della laicità
dello stato, l’illusione di rappresentarlo.
Accade ora la stessa cosa, nell’ambito del centro-sinistra, con quello che pomposamente viene definito come “laboratorio politico” e che in altri tempi sarebbe stato indicato con ben altro appellativo. Come reagiranno gli elettori? Sembra facile prevedere un aumento dell’astensionismo, che non è tuttavia il peggiore dei mali, rispetto alla deriva individualista e qualunquistica che sta minando alla base la nostra società e che questi “esperimenti” politici non fanno che incoraggiare.










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