domenica 29 settembre 2024


01/03/2013 08:44:16 - Manduria - Attualità

Il “viaggio” in un secolo di storia e di tradizioni legati alla vinivicoltura

 
Venticinque studenti del “The Culinary Institute of America”, il più importante istituto culinario del mondo, accompagnati da un loro docente (di origini italiane), hanno visitato, l’altro ieri pomeriggio, il Consorzio Produttori Vini di Manduria.
In Italia come ogni anno, gli studenti a “stelle e strisce” hanno deciso, questa volta, di visitare le regioni del sud, sfatando un po’ il mito che l’eccellenza del vino e dei piatti gastronomici appartenga solo alle regioni del nord, come Toscana e Piemonte.
Hanno preferito, fra le mete del loro tour in Puglia, anche il Consorzio Produttori Vini, scelto come esempio di valido esercizio della cooperazione in agricoltura e per comprendere come possa essere validamente funzionare una struttura cooperativa in campo agricolo da oltre 80 anni. Oltre, chiaramente, che per degustare l’ottimo vino Primitivo di Manduria, ormai un “must” in America.
Al loro arrivo, sono rimasti entusiasti della bellezza architettonica della struttura che ospita, sin dalla fondazione, il Consorzio Produttori Vini, nonché incantati dall’area culturale della cantina e ancor di più dal Museo della Civiltà del Primitivo. Più che vedere l’area della produzione, la delegazione statunitense ha preferito compiere un … viaggio nello spazio antropologico legato al vino del Consorzio. Hanno potuto ripercorrere più di un secolo di storia e di tradizioni legati alla vinivicoltura del posto.
Visita che non poteva che concludersi con la degustazione del Primitivo di Manduria, sia nella tipologia Doc, sia in quella dolce naturale DOCG.
Vino, ben conosciuto dagli studenti americani del Culinary Institute of America di New York (è considerata la miglior scuola di culinaria del mondo: è stata fondata nel 1946 a New Haven da Frances Roth e Katharine Angell per fornire un training culinario e quindi opportunità occupazionali ai veterani della seconda Guerra Mondiale), anche perché quasi “gemello” al loro Zinfandell. Studenti che hanno dimostrato di essere anche buoni intenditori, avendo espresso il massimo gradimento per il Primitivo del Consorzio invecchiato in barrique e per il dolce naturale.
«L’interesse dell’istituto americano verso il Mezzogiorno e la Puglia in particolare (per anni hanno visitato esclusivamente le regioni del nord Italia, come dichiara l’Agenzia organizzatrice Effetto di Roma)» è riportata in una nota del Consorzio Produttori Vini, «è sicuramente un segnale che deve stimolare il nostro territorio: colpisce negli americani, infatti, la capacità di fare impresa con successo, anche se di piccole dimensioni».










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