domenica 22 settembre 2024


15/03/2013 11:25:47 - Salento - Politica

«Apprendere che Michele Pelillo non venga sostituito dal consigliere Donato Pentassuglia in giunta è grave e sintomo di grande irresponsabilità. Sergio Blasi e Michele Emiliano non possono far finta di nulla»

 
«Martedì scorso ho partecipato insieme ad altri esponenti del PD ionico alla direzione regionale che aveva come oggetto l'analisi del voto delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.
Tra le ragioni della sconfitta bruciante del centrosinistra pugliese nella scorsa tornata c'è sicuramente la gestione precaria di questa legislatura regionale all’insegna del voto anticipato dal 2010, che ha tenuto la nostra regione in un perenne stato di campagna elettorale».
A dichiararlo è il segretario provinciale del PD di Taranto, Massimo Serio.
«Aprire una fase nuova, quindi, nel rapporto tra il principale partito di maggioranza e il presidente Nichi Vendola doveva essere il viatico per scrivere un nuovo capitolo per la nostra regione e i singoli territori. L'annuncio della nomina della nuova giunta ci lascia increduli e basiti. La nostra provincia era rappresentata in giunta da un autorevole esponente del PD, che in una situazione straordinaria ha rappresentato un argine alla devastante deriva di aggressione al centrosinistra di Terra Ionica.
Apprendere che Michele Pelillo non venga sostituito dal consigliere Donato Pentassuglia in giunta è grave e sintomo di grande irresponsabilità. Sergio Blasi e Michele Emiliano non possono far finta di nulla, se non sono corresponsabili, non devono né possono essere taciti complici di questa sciagurata scelta.
Il territorio ionico – conclude Serio – non può essere ulteriormente mortificato. Basti ricordare le ultime vicende che hanno di fatto impedito che Taranto e la sua provincia avessero due parlamentari; ora si vorrebbe anche che si rinunciasse ad un assessore regionale. Tutto ciò è inaccettabile, tanto più che si continua a dire pubblicamente ai cittadini che il nostro capoluogo è una città importante. Ma per chi? Sicuramente non per la regione Puglia, se si guarda ai nuovi assetti di governo».










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