domenica 29 settembre 2024


15/03/2013 12:10:39 - Manduria - Attualità

L’esposto di Mimmo Carrieri e l’immediato intervento dei vigili del fuoco

 
Un invaso di acque piovane stagnanti, sprovvisto delle opportune recinzioni, trasformato in una discarica a cielo aperto di svariate tipologie di rifiuti, molti dei quali pericolosi o speciali: tubi di amianto, lastre di eternit, centinaia di pneumatici, materiale plastico di vario genere, lattine di oli esausti, inerti di costruzioni, tonnellate di pilastri e paletti in cemento, batterie di auto, carcasse di elettrodomestici, servizi igienici, masserizie, scarti di vegetazione.
E’ quanto segnalato dall’ambientalista Mimmo Carrieri ai vigili del fuoco, che sono immediatamente intervenuti in contrada Ruggiano, in agro di Manduria.
«Il “lago artificiale” di acque stagnanti, profondo diversi metri, interessa un’area di circa 2.000 metri quadrati, posta in adiacenza a dei terreni agricoli coltivati a vigneto e nell’immediate vicinanze di un incrocio di strade interpoderali» segnala Carrieri. «L’inquinamento dell’area in questione (già in passato oggetto di svariate denunce da parte degli agricoltori confinanti) ha avuto inizio oltre un decennio fa, e nonostante l’intervento della Guardia di Finanza di Manduria che nel settembre del 2010 sottopose a sequestro penale il sito, ancora oggi non si è provveduto alla sua bonifica. Anzi, la situazione, a causa di ulteriori incontrollati scarichi, è ulteriormente peggiorata.
La degradante situazione ambientale in cui versa l’area agevola il proliferare di animali di diverse specie ed in modo particolare, nei mesi più caldi dell’anno, l’acqua che ristagna nell’invaso (sprovvisto dai più elementari accorgimenti di sicurezza) diventa l’habitat ideale in cui si sviluppano le larve di zanzare, che arrecano disagi ai contadini che lavorano nei campi circostanti (soprattutto nel periodo della vendemmia)».
La proprietaria dei terreni sembra sia una signora di Manduria residente nel torinese.
«Costei non ha ottemperato all’ordinanza sindacale che imponeva l’esecuzione della bonifica. Dovrebbe spettare quindi al Comune di Manduria eseguire i lavori e poi addebitarli alla proprietaria. Intanto, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto provvederà a trasmettere al commissario, all’ UTC e alla Polizia Municipale del Comune di Manduria, nonché al Prefetto di Taranto, il verbale di avvenuto sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco di Manduria (al comando del caposquadra Marcello Dimitri) con la richiesta di messa in sicurezza del “bacino cloaca a cielo aperto”».










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