domenica 29 settembre 2024


20/03/2013 13:37:18 - Manduria - Attualità

Era purtroppo morta, forse a causa dell’impatto con gli scogli

 
Un’altra tartaruga è stata trovata spiaggiata lungo il litorale del versante orientale della provincia. A differenza di quella trovata in vita a Torre Ovo qualche giorno fa, recuperata e trasportata all’Oasi del Wwf di Policoro, la sorte di quest’altro esemplare della specie “Caretta caretta”, decisamente più adulto, è stato probabilmente segnata dal forte impatto sugli scogli.
«Sono tante le segnalazioni di spiaggiamenti di tartarughe che stiamo ricevendo in questi giorni» ci dice Francesco Di Lauro, attivista manduriano del Wwf. «Probabilmente sono state causate dal forte vento di scirocco che ha caratterizzato l’inizio della settimana. La presenza di tantissimi esemplari di tartaruga “Caretta caretta” sono la riprova dell’importanza biologica del nostro ecosistema marino».
A trovare la tartaruga, ormai morta, è stato Leonardo Libardi, che ci ha anche gentilmente concesso l’uso della fotografia.
«Si tratta di un esemplare, forse maschio, del peso di circa 45/50 kg.» aggiunge Di Lauro, che, dopo aver ricevuto la segnalazione, si è recato sul posto. «Non presentava segni particolari di ferite, ma ho notato la presenza di sangue. Questo particolare indurrebbe a pensare alla morte per emorragia che potrebbe essere stata causata da un forte impatto sugli scogli di Torre Borraco, provocato dall’intenso vento di scirocco che ha soffiato sino all’altro ieri».
Di Lauro esprime l’auspicio che Asl abbia effettuato dei rilievi per stabilire le cause della morte della tartaruga.
«Mi auguro che i veterinari della Asl siano potuti intervenire prima che la Igeco, la società che gestisce il servizio ambientale a Manduria, dopo aver recuperato la tartaruga, abbia proceduto alla distruzione, attraverso incenerimento, della carcassa» sostiene Di Lauro. «Se dovesse trattarsi di una morte causata da un virus (e non, invece, dall’impatto sugli scogli), questo potrebbe diffondersi anche agli altri animali della stessa specie».
Continuano ad arrivare le conferme che questo tratto di mar Ionio è ricco di tartarughe, una delle specie sempre più a rischio di estinzione. Tartarughe che spesso scelgono le spiagge sabbiose di questo litorale per deporre le uova.
Una ragione in più per scongiurare il rischio che lo scarico a mare dei reflui del depuratore consortile possa provocare una alterazione dell’ecosistema marino dell’area. Tesi più volte utilizzata dagli ambientalisti locali a sostegno della propria istanza: evitare lo scarico a mare e invece utilizzare le acque sanificate a fini irrigui.











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