martedì 24 settembre 2024


03/12/2008 10:24:24 - Manduria - Politica

«Non comprendo bene le ragioni della dimissioni»

 
Sorpreso dalle dimissioni di Della Rocca e Trombacca. Il sindaco Francesco Massaro esprime meraviglia sulle decisioni dei due rappresentanti del Pd, il primo coordinatore e il secondo capogruppo consiliare, di rimettere i loro mandati.
«Della Rocca mi ha anticipato la sua decisione attraverso un sms» racconta il primo cittadino manduriano. «Ho cercato a lungo di mettermi in contatto con Amleto, ma ieri il suo cellulare era irraggiungibile. Altro, francamente, non so».
Con il dott. Massaro ripercorriamo le ultime tappe politiche.
«Vi fu una riunione, prima del Consiglio Comunale di venerdì, in cui si riunì il gruppo consiliare. In quella circostanza si fece presente l’impossibilità di prender parte ai lavori di Duggento e Doria, gli unici due che non parteciparono alla riunione. Discutemmo di varie cose e, al termine della riunione, più volte ho chiesto ai consiglieri se vi erano ulteriori questioni che meritavano di essere approfondite fra di noi. Nessuno mi risposte e, quindi, ho dedotto che tutta andava per il verso giusto. Eravamo però consapevoli che, al Consiglio del venerdì, avremmo avuto difficoltà. E, in effetti, le due assenze sono risultate decisive per lo scioglimento della seduta, considerato l’abbandono dell’aula da parte della minoranza. Ma quel confronto prima del Consiglio fu sereno, costruttivo e positivo».
Nella giornata di domenica il sindaco Massaro ha incontrato il consigliere Doria.
«Ho voluto parlarci personalmente per capire il suo stato d’animo e le sue intenzioni per il futuro, considerato che qualcuno aveva messo in giro delle voci su una presunta sua decisione di disertare sistematicamente le riunioni del Consiglio. Il dott. Doria» rende noto Massaro, «mi ha rassicurato: lui non è affatto un “ammazza-giunte” o “ammazza-maggioranze”. Dopo queste rassicurazioni, e dopo l’adesione di Luca Buccolieri e di Stefania Epifani al Pd, i nuvoloni sembravano essersi diradati: la maggioranza poteva ancora contare su 16 voti».
Invece…
«Ho appreso delle dimissioni di Della Rocca. Francamente non ho ben capito i motivi. Così come non ho capito quelle di Trombacca. Condivide la posizione di Della Rocca e solidarizza con lui. Ma contro chi? Spero di riuscire ad incontrare Della Rocca per capire meglio i motivi del suo disappunto».
Potrebbero essere legati al suo intervento conclusivo in Consiglio, quando diede ragione alla minoranza e torto a Della Rocca sulle posizioni espresse prima dello scioglimento della seduta.
«Se è questo il motivo, non so come abbia potuto interpretare ciò che ho detto. Era solamente una constatazione che, in quella seduta, mancavano i numeri, come sosteneva la minoranza. E’ chiaro che non avrei mai potuto dar ragione ad un avversario su valutazioni di tipo politico. Prendevo atto, insomma, di una realtà inconfutabile: ci mancavano i numeri. Null’altro. Ma non credo che il segretario del secondo partito di Manduria possa dimettersi per una battuta che potrebbe essere stata infelice».
Difficile prevedere i riflessi di questo terremoto. Il segretario provinciale Pentassuglia riuscirà a convincere Della Rocca e Trombacca a recedere dalle loro posizioni? Oppure questo è l’inizio dello sfaldamento della coalizione?
«Il momento è delicato» si limita a dichiarare Massaro. «Serve un ulteriore sforzo di pazienza da parte di tutti per venir fuori da questa situazione. Ottimista o pessimista? I 16 voti ci sono. A meno che non ci sono altri problemi a me sconosciuti e che invece Della Rocca conosce meglio…».
 
Nella foto, Della Rocca, al centro, in una recente conferenza stampa del Pd.










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