luned́ 23 settembre 2024


16/06/2013 08:21:10 - Manduria - Calcio Giovanile

La squadra che comunque ringraziata per la indimenticabile pagina di calcio che ha scritto negli ultimi due mesi

 
MANDURIA-VADO 0-2
MANDURIA: Pastorelli, Spadavecchia (40' Spagnolo), Macrì, Paticchio (90' Dimitri), Parlangeli, Chirico, Riezzo, Pasimeni (58' Ferrara), Garibaldi, Lotito, Maiorino. A disposizione: Celino, Galeandro, Calò, Grande. Allenatore: Giunta
VADO: Lucia, Gagliardo, Rampini, Pagano, Fiorentino (84' Drago), Molinari, Mura (64' Raddi), Arena, Rapetti, Fabris, Lattari (88' Morando). A disposizione: Panucci, Federici, Fossati, Giquet. Allenatore: Trabotto.
ARBITRO: Meloni di Carbonia
RETI: 1’ e 38’ Mura.
NOTE: Ammoniti: Paticchio e Dimitri (MAN); Fiorentino (VADO); angoli: 7-4 per il Vado; spettatori: 300; recupero: pt 3’ ; st 4'.
RIETI - Nella splendida cornice dello stadio “Centro d'Italia – Manlio Scopigno” di Rieti, Manduria e Vado si affrontano per la finale nazionale del torneo juniores di categoria
I liguri sono reduci dalla doppia vittoria, in casa e fuori ai danni del Misano, mentre il Manduria è approdato alla finale eliminando la Tor Tre Teste di Roma, battuta per due a uno al “Dimitri”.
Giunta è costretto a fare a meno dello squalificato Dell’Aquila, riproponendo in pratica, per nove undicesimi, la stessa formazione vincente di mercoledì.
Rispetto a tre giorni fa, però, il cliché della gara, per i biancoverdi, è tutto in salita.
Difatti, a sorpresa, il Vado, dopo soli 15” passa in vantaggio.
Un’indecisione difensiva di Parlangeli, che tracheggia un attimo di troppo al momento di stoppare la sfera nei pressi della propria area di rigore, risulta fatale, in quanto Mura gli soffia il pallone, entra in area e fa fuori Pastorelli in uscita.
Riezzo suona la carica per i suoi al 9’ con un’azione personale, finalizzata con un tiro di sinistro che risulta troppo centrale, con l’estremo Lucia che gli para la conclusione col piede.
Al 14’ punizione dalla sinistra per i biancoverdi, palla in area per la deviazione di Garibaldi, col portiere ligure che respinge.
Il primo vero caldo della stagione si fa sentire, il Manduria non è lo stesso di mercoledì ed il Vado è decisamente più in palla.
E la conferma si ha al 38’, quando Lattari salta sulla sinistra Spadavecchia, cross basso in area per la deviazione sotto porta di Mura che fa doppietta personale.
Giunta corre ai ripari togliendo Spadavecchia per Spagnolo, passando alla difesa a tre, ma fino alla fine del tempo si segnala solo un accenno di rissa col portiere manduriano, Pastorelli, che subisce forse un colpo proibito da un avversario, nel tentativo di placare gli animi surriscaldati, ma l’intera terna arbitrale non se ne avvede.
Nella ripresa Giunta passa ad un 4-3-1-2, affidandosi spesso ai lanci lunghi, con il
centrocampo che in pratica non esiste più, ma il ricorso a tale soluzione è ottimale solo per la difesa ligure.
Il Manduria deve cercare per forza di cose il gol che possa riaprire la contesa.
Cross basso di Riezzo al 67’ con la palla che attraversa tutta l’area piccola e viene deviata da Ferrara con un difensore che gli rimpalla la sfera.
Al minuto 80 Riezzo batte una punizione dal limite che Lucia respinge e sempre Riezzo, tre minuti dopo, entra in area e si vede negare un rigore solare.
Da questo momento in poi saltano i nervi agli atleti in campo e sale anche la tensione sulle panchine e il fischio finale sancisce che i campioni d’Italia juniores sono i liguri del Vado, mentre al Manduria resta un secondo posto che ha un sapore decisamente agrodolce.
Un sapore per metà amaro, per la finale persa oggi, ma per metà dolce, in quanto, per quello visto fino ad oggi, i ragazzi allenati da Giunta hanno meritato, oltre ogni misura, un posto di rilievo nel calcio biancoverde, salvando una stagione sportiva cominciata in salita, messasi male strada facendo per decisioni anche discutibili della dirigenza, e salvata da un manipolo di ragazzini terribili, affiancati da compagni più esperti, come Deicco, Malagnino, Cocciolo, Carlucci e Serìo, ai quali, tutti, va dato il merito di non aver abbandonato la nave quando la stessa era in procinto di affondare.
Da più parti si sente dire che coi ragazzi non si va molto lontano e forse, in categorie come quelle dilettantistiche, potrà anche essere vero, specie se si continua a dar credito ad ex giocatori di serie professionistiche che vanno ancora alla ricerca di formazioni da cui trarre il massimo del profitto (economico), preferibilmente tirandosi indietro nei momenti di maggiore difficoltà, passeggiando e giocando in campo spesso da fermo.
Forse una miscellanea di giovani ed esperti, come il Manduria ha dimostrato coi fatti, potrebbe essere davvero una strada praticabile, soprattutto in periodi di crisi economica come questo.
Ai signori addetti ai lavori va ricordato che il calcio si fa principalmente coi settori giovanili e forse non occorrerebbe far ricorso ai nomi stranieri nel panorama calcistico nazionale se tutte le società, professionistiche e dilettantistiche, curassero i settori giovanili, proprio come quest'anno è riuscita a fare la società del Manduria.
E ora tocca all’orgogliosa dirigenza biancoverde non depauperare questo patrimonio intorno al quale crediamo si possa creare un qualcosa di positivo per la prossima stagione.
 
Giovanni Gulli











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