lunedì 23 settembre 2024


21/06/2013 16:55:33 - Sava - Attualità

L’ambientalista: «Al momento ho le idee confuse su cosa fare…»

 
«Credo si tratti di un’altra vigliaccata riconducibile al mio impegno nel sociale. E’ difficile capire chi possa esserne l’autore poiché nelle ultime settimane ho sottoscritto una nutrita serie di esposti su vicende di una certa importanza. Il ripetersi di questi atti intimidatori crea in me, indubbiamente, un certo timore, anche perché viene messa a repentaglio pure l’incolumità di tutta la mia famiglia».
Mimmo Carrieri è, da anni, un ambientalista scomodo per chi, sinora, aveva sempre agito senza alcun rispetto per la natura. Decine e decine sono stati gli scempi ambientali scoperti e denunciati da Carrieri, che non ha mai esitato a mettere la propria firma in calce agli esposti, in tal modo esponendosi alle vendette di questa gente con pochi scrupoli.
«Diverse sono state le persone che, negli ultimi tempi, si sono sentite “toccate” nei propri interessi, soprattutto quando l’oggetto delle mie denunce sono state le discariche abusive, poi poste sotto sequestro cautelativo» conferma Carrieri.
A generare maggiori riflessi sono state, probabilmente, alcune denunce che hanno riguardato il litorale che va da Campomarino a Torre Ovo. In una di esse Carrieri faceva notare come in località “Tonnara”, nel centro di Torre Ovo, ignoti avevano realizzato uno scivolo in cemento per poter calare in mare le proprie imbarcazioni. Scivolo reso ancor più necessario quando il sindaco di Maruggio, a seguito di un altro esposto dello stesso Carrieri (nel quale si rilevava la situazione di degrado igienico-sanitario), aveva sottoscritto un’ordinanza con la quale si disponeva la chiusura del molo di alaggio del porticciolo turistico di Campomarino, mettendo così in difficoltà decine e decine di diportisti.
Anche il porto di Campomarino, recentemente interessato dai lavori di dragaggio, è stato oggetto di un’altra denuncia di Mimmo Carrieri, che riferiva presunte irregolarità riferite allo stoccaggio dei fanghi di “poseidonia” mista ad oli esausti, prelevati dal fondale del porto e ammassati a circa duecento metri dal mare della zona balneare “Mirante”. Tre giorni dopo questo esposto, i carabinieri del NOE sottoponevano a sequestro l’intera area del porto turistico per irregolarità e violazioni alla normativa che tutela l’ambiente.
«Dopo l’incendio della mia auto, è stata disposta dal Prefetto di Taranto (che ringrazio, insieme ai Carabinieri di Sava e alla Guardia di Finanza di Manduria) la cosiddetta “vigilanza dinamica” su di me e sulla mia famiglia» fa presente Carrieri, che però non nega il timore generato da tutti questi atti intimidatori. «Al momento ho le idee confuse su cosa fare. Ossia, se per tutelare la mia incolumità fisica debba arrendermi a queste “vigliaccate”, oppure se, come ho fatto altre volte, debba far trascorrere un po’ di giorni per meglio riflettere e prendere la decisione più giusta».











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