domenica 29 settembre 2024


02/08/2013 18:22:49 - Manduria - Attualità

 «Sarà difficile ottenere l’individuazione di un altro sito per il depuratore»

 

«Abbiamo un’unica possibilità per ottenere un’alternativa al recapito finale già stabilito nel progetto del depuratore consortile: stare tutti dalla stessa parte. Da Regione Puglia e Acquedotto Pugliese abbiamo ricevuto la disponibilità ad accogliere le proposte del riuso a fini irrigui delle acque sanificate. Ma per modificare anche l’ubicazione del depuratore, credo che, allo stato attuale delle cose, la strada sia impraticabile…».

Affrontando una platea ricca di avetranesi e, comunque, di gente che trascorre le proprie vacanze a Torre Colimena o a Specchiarica (quest’ultima la località scelta per lo scarico a mare del depuratore, attraverso una condotta sottomarina), Roberto Massafra, sindaco di Manduria, ha preferito la franchezza, pur consapevole di rischiare manifestazione di dissenso dei presenti.

Ha ammesso, senza grosse difficoltà, i ritardi o le assenze del Comune di Manduria rispetto alle legittime istanze di richiesta di infrastrutture della località Torre Colimena (che ricade nel territorio manduriano), e poi è arrivato direttamente al cuore del tema scelto per il dibattito dall’associazione “Casa dell’Evoluzione (rappresentata dal presidente Salvatore Baldari e dalla segretaria Martina Tarantino) e dalla Lega Navale di Torre Colimena.

«Sino a qualche tempo fa Regione e Aqp erano assolutamente chiusi a riccio sulla soluzione progettuale scelta per il recapito finale» ha ricordato Massafra. «Ora, forse anche per l’emergenza-depuratori che si è aperta in tutta la Puglia, ci sono dei segnali di incoraggiante apertura. Dobbiamo assolutamente cogliere queste disponibilità, evitando di spaccarci. Altrimenti offriremmo l’alibi per non far cambiare nulla».

Tutti d’accordo sul riuso a fini irrigui delle acque sanificate. Ma resta una profonda diversità di vedute sull’ubicazione del depuratore, attualmente in una zona che dista poche centinaia di metri dall’unica zona turistica di Avetrana, la contrada Urmo.

«Temo che sia impossibile ottenere anche una ubicazione differente, perché significherebbe avviare una nuova procedura di impatto ambientale, per la quale occorrerebbero dai 7 ai 10 anni. Tempo che, allo stato attuale, proprio non c’è. Se non è possibile ottenere il top, cerchiamo, allora, di ottenere il massimo da questo confronto con Regione e Acquedotto. Io ho ricevuto il mandato da sindaco da poche settimane. Ho trovato questa situazione, per la quale sono fortemente determinato a ricercare la migliore soluzione possibile. Ma serve l’univocità di intenti».











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