lunedì 30 settembre 2024


12/08/2009 12:31:37 - Manduria - Attualità

Poi, però, presenta un emblematico dossier fotografico sullo stato di abbandono del patrimonio naturale, riserva naturale compresa

 
«Siamo noi i più contenti se, dai dati emersi in seguito alle analisi effettuate dall’Arpa, le acque del Chidro risultano non inquinate. Non comprendiamo, però, l’atteggiamento dell’Amministrazione, che minaccia querele contro la sezione di Manduria di Legambiente per i risultati, divulgati a livello nazionale, di Goletta Verde, che erano stati di ben altro tenore. Noi abbiamo sempre offerto la nostra collaborazione all’Amministrazione, ma la nostra mano è stata sempre rifiutata: abbiamo richiesto un incontro da ben 65 giorni, non ricevendo alcuna risposta».
Il circolo Legambiente di Manduria ha convocato i giornalisti per chiarire, ancora un volta, la filosofia che anima gli ambientalisti manduriani tesserati con questa associazione.
«Vogliamo stemperare i toni, anche perché crediamo possano esserci stati dei fraintendimenti fra le parti» sono le prime parole del presidente di Legambiente di Manduria, dott. Francesco Pezzarossa. «Lo scopo della nostra associazione è quello di sensibilizzare la popolazione al rispetto dell’ambiente e di tutelare le risorse del patrimonio ambientale. Come abbiamo sempre detto, saremmo felici di farlo insieme all’Amministrazione e alle altre associazioni che operano in città. Felici, quindi, che l’Arpa attesti la limpidezza delle acque del Chidro. Saremmo ancora più felici se Manduria, che quest’anno ha ottenuto 4 vele nella Guida Blu di Legambiente, il prossimo anno possa raggiungere il tetto massimo delle 5 vele».
Sin qui la premessa. Poi, il presidente di Legambiente commenta i risultati stridenti di Goletta Verde e Arpa.
«Ci sembra strano, comunque, che una persona, che possiede dei titoli, possa giustificare la differenza dei risultati emersi dalle analisi delle acque effettuate da Goletta Verde (il prelievo risale a giugno), con quelli dell’Arpa (prelievi l’8 e il 29 luglio) facendo riferimento alle piogge cadute abbondanti nel periodo di giugno. O, dall’alto, c’è chi fa i … bisogni sulle nostre teste, oppure la pioggia dovrebbe invece diluire la concentrazione di batteri nelle acque del Chidro. Non solo. A giugno ci sono ancora poche persone che villeggiano lungo la costa, a differenza del mese di luglio. Ed è noto a tutti che lungo la marina di Manduria non esiste la fogna nera…».
Il dott. Pezzarossa poi, quasi a sorpresa, mostra ai presenti un dossier sulla situazione dell’ambiente a Manduria: una serie di foto, scattate negli ultimi due giorni, sulla situazione di abbandono delle aree più interessanti del patrimonio naturale cittadino, comprese quelle della Riserva Naturale. Emblematico il titolo del dossier fotografico: “Benvenuti a Manduria, terra del Primitivo e … di amianto, di complementi d’arredo, di copertoni e batterie, di discariche abusive e di abusivismo edilizio…”.
Dossier che testimonia l’inciviltà di tantissima gente, che deposita rifiuti bianchi (per lo più elettrodomestici e mobili) e rifiuti pericolosi (copertoni e amianto) in ogni dove. La macchina fotografica di Legambiente ha anche fotografato un pulmino abbandonato in zona Creta, che reca, su una fiancata, la scritta “Pulizia Spiagge”.
Un colpo nell’occhio le foto scattate all’interno della Riserva Naturale: anche qui abbondano copertoni, amianto e rifiuti di ogni tipo.
«Noi vorremmo collaborare con l’Amministrazione. Come? Noi» afferma Silvia, una componente del direttivo di Legambiente, «partiamo dal presupposto che la responsabilità di questo degrado è soprattutto della gente che abbandona i rifiuti in ogni angolo delle campagne. Se, però, la campagna di sensibilizzazione per la raccolta dei rifiuti ha avuto dei buoni risultati, perché non pensare ad un’altra campagna di sensibilizzazione per educare la gente a rispettare l’ambiente. Saremmo disposti ad attuarla con lo spirito che ci contraddistingue: il volontariato».
Infine una puntualizzazione.
«Noi non siamo strumentalizzati da nessun partito. Durante le ultime Provinciali, ad esempio, siamo stati alla finestra. Se ci fosse un fine politico alle nostre prese di posizioni, il dossier sull’ambiente lo avremmo presentato durante la campagna elettorale. Lo ribadiamo: la nostra è un’associazione senza fini di lucro, apartitica».
Nella galleria fotografica il dossier di Legambiente.
 










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