Sono due dei volontari che hanno operato nella casa dell’accoglienza “San Gregorio Magno”, sin dalla sua fondazione, avvenuta 17 anni fa

Il Premio San Gregorio Magno, riconoscimento attribuito dal comitato per la festa patronale, sarà assegnato, quest’anno, ad Anna Perrone e Gaetano Ponno, due dei volontari che hanno operato nella casa dell’accoglienza “San Gregorio Magno”, sin dalla sua fondazione, avvenuta 17 anni fa.

«Quando sei anni fa pensammo di istituire un premio in occasione della festa patronale e ad intitolarlo a San Gregorio Magno, protettore di questa città di Manduria, pensammo di insignire di questo riconoscimento illustri concittadini, soprattutto giovani, che si erano particolarmente distinti in diversi campi» si legge nella nota degli organizzatori. «Nella nostra realtà parrocchiale e cittadina, sobrietà e cura dei piccoli, dei poveri, di coloro che passano in solitudine le proprie giornate sono, in diversi modi, sempre portate all’attenzione sia del Popolo di Dio che della comunità civica.

Brilla, nella nostra Manduria, una realtà che da 17 anni, ogni giorno dell’anno, accoglie ospiti indigenti ed offre loro, a titolo completamente gratuito, un pasto non solo caldo ma anche da poter consumare in compagnia, nel rispetto della convivenza civile, nell’ascolto vicendevole: la casa di accoglienza “San Gregorio Magno”».

E’ una istituzione che negli anni, e con non poche difficoltà, è cresciuta. Una realtà che fa del bene; non solo agli ospiti ma anche a coloro, della comunità parrocchiale e cittadina, che la frequentano. In questi anni, decine di gruppi di volontari si sono alternati nella preparazione dei pasti, nel servizio ai tavoli, nella pulizia dei locali. Gruppi di adulti, di aderenti alle varie associazioni, di giovani e di ragazzi. A tutti la casa di accoglienza ha fatto del bene.

Ma una struttura così ben funzionante sotto i diversi punti di vista ha bisogno dell’impegno concreto, quotidiano, umile e fruttuoso di uomini e donne che si adoperano perché ogni cosa sia fatta nel migliore dei modi.

«Fin dai primissimi anni di attività della casa di accoglienza, Anna e Gaetano, anzi Nino come è conosciuto e affettuosamente chiamato da tutti, si sono adoperati per il corretto funzionamento della struttura, in completa trasparenza, donando a tutti un sorriso, adoperandosi nei giorni feriali ed impegnandosi perché potesse essere per tutti Natale o Pasqua. Rispettando ciascun ospite e coordinando il lavoro degli altri volontari. Nino ha saggiamente gestito la struttura e Anna ha sapientemente servito gli ospiti, dalla cucina alla sala da pranzo anche in momenti personalmente difficili».