lunedì 30 settembre 2024


16/08/2009 20:52:40 - Manduria - Attualità

Assegnata anche la prima borsa di studio intitolata alla giovane infermiera scomparsa un anno fa

 
E’ stata dedicata a Gabriella Fanuli, giovane infermiera manduriana scomparsa improvvisamente la scorsa estate, una piazzetta del nuovo Centro Antea di Roma, il primo centro di cure palliative in Italia specializzato nella lotta al dolore.
La struttura, in cui Gabriella lavorava, è stata ufficialmente inaugurata lo scorso 11 giugno. A tagliare il nastro è stato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, insieme al Presidente dell’ANTEA Associazione, Claudia Monti, alla presenza del Vice Ministro del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, Ferruccio Fazio, il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il Delegato alla Salute del Comune di Roma, Adolfo Panfili, il Direttore Generale della ASL RME, Pietro Grasso, il Presidente della SICP, Giovanni Zaninetta, il Segretario Generale di Cittadinanza Attiva, Teresa Petrangolini.
Il Centro Antea si estende su una superficie di 3.000 mq ed è costituito da 25 stanze, un centro per le cure palliative domiciliari, un centro per la formazione e un centro di ricerca per lo studio e la lotta contro il dolore e la sofferenza. E' di fatto una delle strutture più grandi d’Italia dedicata all’accoglienza di pazienti in stato avanzato di malattia e al trattamento del dolore. Tra i traguardi futuri l’implementazione di nuove figure professionali, l’ampliamento dei percorsi formativi, un servizio di pet therapy e di terapia occupazionale.
Nel corso della giornata Antea ha voluto ricordare, ancora una volta, in maniera tangibile, “Gabriella Fanuli”, infermiera Antea scomparsa nell’agosto 2008. Giuseppe Casale, coordinatore sanitario e scientifico dell’Unità di Cure Palliative Antea, ha inaugurato la piazzetta a lei intitolata, alla presenza di tutti gli operatori Antea, dei genitori e del marito Antonio.
«Gabriella è stata, per tutti noi, un esempio di grande umanità» ha affermato il dottor Casale. «Il suo sorriso ha aiutato tantissime persone e la sua determinazione ci ha permesso di fare notevoli passi avanti nel campo della ricerca. Questo vuole essere solo un piccolo omaggio alla passione con cui svolgeva il proprio lavoro».
L’associazione Antea, per ricordare Gabriella Fanuli, ha indetto, nel novembre 2008, un concorso nazionale per l’assegnazione di una borsa di studio a lei intitolata, per progetti di ricerca nell’ambito delle cure palliative.
«Sono tanti i modi con cui puoi ricordare una persona» sottolinea Fabio, responsabile infermieri di Antea e amico di Gabry, «piccoli gesti che riempiono la vita di chi resta, di chi, a distanza di un anno, si trova con gli occhi lucidi quando si volta a cercarla e la trova li, intatta col suo sorriso. Gabry, infatti, riesce da sola a mantenere traccia della sua esistenza. Prendersi cura di chi sta per morire è un’arte che solo nella cultura e nella condivisione trova la sua ispirazione. Nessuno può portarti via la cultura e quando ciò accade non fa che moltiplicarne il suo valore, la cultura va costantemente alimentata per non vederla sfiorire. In quest’ottica Gabriella continua ad aiutarci, spingendoci a questo processo di continua ricerca, di voglia di condivisione. Sostenere una borsa di studio nel suo nome ci permette di sentirla ancora vicina ed usufruire della sua energia, lavorando in squadra come abbiamo sempre fatto”.
La prima edizione del concorso ha registrato la partecipazione di 4 progetti. Ognuno ha affrontato un aspetto diverso del lavoro nelle cure palliative, dalla comunicazione ai modelli organizzativi sperimentali; dall’inserimento della terapia occupazionale all’utilizzo del teatro.
Progetto 1 UnProgetto di terapia occupazionale in Hospice
Progetto 2 Lanarrazione dei pazienti e degli operatori come principio di cura e formazione
Progetto 3 Strumenti e modelli applicativi nelle cure palliative: progetto Liverpool Care Pathway attivo presso il presidio Ospedaliero Villa Scassi dell’asl 3 genovese
Progetto 4 Problematiche comunicative e relazionali inerenti all’assistenza nelle cure palliative “dal sogno al segno al simbolo” trasformare per comunicare
Il progetto vincitore è stato quello rivolto all’inserimento della terapia occupazionale in hospice. Un tema molto caro a Gabriella, che, per prima, nell’ultimo anno trascorso in Antea, aveva iniziato a lavorare su un modello di pianificazione dell’assistenza che potesse offrire qualcosa di più ai pazienti e alla famiglie assistite in hospice.
Il progetto vincitore quest’anno  prenderà forma, grazie al contributo economico della borsa di studio, cercando di far vivere l'hospice non come “reparto” ma come luogo possibile di aggregazione per far scoprire ai pazienti e alle loro famiglie una possibilità di qualità di vita “altra”, e per dare agli operatori un valido aiuto per diversificare le attività svolte in hospice, inserendo nel piano assistenziale - terapeutico momenti di ascolto attivo, condivisione e attività occupazionali. 
La passione che Gabriella ha sempre trasmesso nell’assistere i pazienti in fase avanzata di malattia e le loro famiglie, l’impegno dimostrato nei percorsi di ricerca nei quali era coinvolta, il suo entusiasmo nel lavorare in una èquipe di cure palliative e la sua determinazione nel sostenere e mantenere unito il suo gruppo di colleghi, continueranno a dare vita a questa borsa di studio.
Antea si impegna nei prossimi anni ad implementarla e a farla crescere.
Martedì, alle ore 19, nel primo anniversario della scomparsa di Gabriella, sarà celebrata, nella chiesa di Uggiano Montefusco, una messa di suffragio










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