domenica 29 settembre 2024


05/12/2008 05:49:26 - Manduria - Calcio

Ad avvantaggiarsene sarà solo l’Alberobello, che aveva pareggiato

 
Termina, prima della fine del girone d’andata, l’avventura dell’Atletico Nardò nel girone B del campionato di Promozione. Il presidente di questa compagine, Ippazio Caputo, ha infatti annunciato che la propria squadra, non disponendo più di un impianto di gioco in cui disputare le proprie partite ufficiali, non scenderà in campo domenica prossima.
«L’avventura di questo sodalizio è giunta, ormai, al capolinea» scrive Caputo in una lettera che è stata pubblicata nel sito www.portadimare.it «Non ci sono più i presupposti per continuare questa bella, affascinante, ma gravosa avventura. In una città dove ogni iniziativa che ha un sia pur minimo sfondo di carattere sociale, come riteniamo che il calcio, così come da noi concepito e vissuto, possa e debba avere, non ha una prospettiva ed un supporto, né morale, né tantomeno materiale, è giusto che si abbia il coraggio di farsi da parte.
In questi anni mi è capitato di vedere e sentire di tutto. La cronica mancanza di strutture sportive, già causa della scomparsa di altri sodalizi in passato, ci ha costretti dapprima a innumerevoli viaggi della disperazione per allenamenti e partite ufficiali, poi a insopportabili sforzi economici per fruire di una struttura pubblica che, per essere utilizzabile, nei termini di legge in cui una proprietà comunale deve esserlo, addossa alle società locali una sorta di balzello inconcepibile ed insostenibile per ogni partita, al quale, naturalmente, è impossibile far fronte.
La diretta conseguenza di tutto ciò è stato lo sfratto dallo Stadio Comunale, con decorrenza 7 dicembre 2008, pervenutoci con lettera raccomandata in data odierna, ma noi non abbiamo risorse necessarie per adempiere a tutto questo, anche perché, quando si tratta di chiedere un sostegno concreto, non ci appartiene uno stile insistentemente questuante nei confronti dei pubblici amministratori.
Per quanto minima e sproporzionata rispetto alla nostra dimensione, abbiamo sempre accettato ogni forma di contribuzione pubblica ricevuta in passato, perché lo ritenevamo un nostro diritto e non un gratuito privilegio: questa è sempre stata la nostra filosofia. Così come riteniamo sia un nostro diritto esercitare legittimamente la nostra voglia di fare sport a livello puramente dilettantistico ed a farlo in maniera pulita e disinteressata, senza altri reconditi e poco chiari obiettivi che non siano quelli di farlo sfruttando il patrimonio calcistico di una città dalle grandi tradizioni civili e sportive, ma senza farci carico in prima persona, delle carenze della cosa pubblica.
In questo momento, mi sento di rivolgere un doveroso ringraziamento nei confronti di tutti quegli amici, tecnici, dirigenti e calciatori, con i quali abbiamo condiviso momenti di gioia indescrivibile. Solo grazie a loro, nella storia calcistica neretina, in futuro, si potrà parlare di una squadra che ha conseguito tre promozioni consecutive e due miracolose salvezze nella seconda serie regionale. Senza altri aiuti che non fossero passione e sacrificio. In silenzio.
Domenica prossima, pertanto, l’Atletico Nardò, non disponendo più di un impianto sul quale disputare le proprie gare ufficiali, non scenderà in campo».
Se il presidente Caputo non dovesse cambiare idea, dopo la terza rinuncia, l’Atletico Nardò sarà radiato, perdendo tutti i diritti sportivi. Le conseguenze? La Federazione toglierà tutti i punti alle squadre che hanno già affrontato questa squadra. L’unica società ad avvantaggiarsene sarà l’Alberobello, l’unica a non aver battuto (infatti pareggiò 1-1 alla prima giornata) la formazione neretina.










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