mercoledì 25 settembre 2024


05/10/2013 18:46:48 - Salento - Attualità

«Si sente! Si sente! Don Bosco è qui presente!»

E’ il grido che i giovani dell’oratorio hanno urlato a gran voce questa mattina alle ore 9 quando l’urna contenente le reliquie di San Giovanni Bosco, il santo dei giovani, ha fatto ingresso nel cortile dell’istituto Salesiano di Brindisi con un corteo musicale che ha eseguito il brano “Giù dai colli”, un canto tradizionale del repertorio musicale salesiano.
L’urna è stata accolta con una grande festa animata dai giovani dell’oratorio in cortile assieme ai ragazzi delle scuole della città di Brindisi. Intorno alle ore 10 l’urna è stata trasferita nella parrocchia del Sacro Cuore e accolta con il canto “Salve Don Bosco Santo” eseguito dal coro dei giovani dell’oratorio insieme al coro arcivescovile San Leucio diretti dal M° Giampaolo Argentieri e da Daniela Ungaro.
Questo momento di raccoglimento spirituale e gioioso attorno all’urna è stato introdotto da S.E. mons. Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, con un momento di preghiera. A seguire il direttore dell’Istituto Salesiano, don Mario Stigliano, ha ringraziato le autorità civili, militari e religiosi presenti.
«Stiamo vivendo un momento raro ed eccezionale» ha dichiarato il direttore, «fortemente emozionante. Don Bosco è qui nelle sue reliquie, ma in modo particolare è vivo qui nel suo messaggio educativo, nel suo carisma. La presenza oggi di tanti amici di Don Bosco è un segno della presenza significativa dei salesiani in città».
Ha poi concluso: «Don Bosco è un dono, non ci appartiene. E’ un dono alla città di Brindisi. Abbiamo ricevuto una grossa eredità non disperdiamola».
S. E. Mons. Domenico Caliandro ha presentato la figura di Don Bosco e ha sottolineato la particolare attenzione rivolta ai giovani.
«Se qualcuno ha avuto una grazia» ha dichiarato l’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, «un momento della vita così forte in cui ha sentito Dio vicino, quel momento non si cancellerà mai. Da quel momento attingeremo sempre sino alla morte. Questo esempio lo possiamo anche compiere per Don Bosco. Dio lo ha introdotto, lo ha illuminato ad accogliere i giovani come educatore e pastore. Don Bosco è stato il primo che nella chiesa ha avuto un approccio vero verso i giovani, li ha accolti nell’anima, li ha capiti. Averlo oggi è come se dicesse a noi aprite gli occhi, aprite ai giovani la via che illumina il cammino».
Il primo cittadino, Mimmo Consales, ha sottolineato come negli ultimi anni le feste patronali e i tanti momenti collettivi spirituali abbiano unito la città alla chiesa cattolica ricordando come i salesiani siano un punto di riferimento.
«E’ bello vedere tanti cittadini brindisini intorno a Don Bosco», ha detto il sindaco di Brindisi, «idealmente attraverso Don Bosco possiamo stringerci uno con l’altro».
Al termine, il notaio Michele Errico, l’ex presidente della Federazione Nazionale Unione Ex-Allievi di Don Bosco, Gian Paolo Zeni e il preside Domenico Casale hanno espresso la propria gratitudine e riconoscenza nella famiglia salesiana di Brindisi e in particolar modo nel sistema educativo di Don Bosco.











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