domenica 29 settembre 2024


28/10/2013 10:19:16 - Manduria - Attualità

Fra inquilini e Acquedotto Pugliese non si raggiunge l’accordo sul pagamento del pregresso

Cinquanta famiglie senza acqua potabile dal 9 settembre scorso. Nei giorni scorsi hanno simbolicamente occupato l’aula consiliare (senza però intralciarne il regolare uso), per richiamare l’attenzione degli enti preposti ad una vicenda che si trascina ormai da diversi lustri.
Materia del contendere alcuni crediti che l’Acquedotto Pugliese rivendica e che le famiglie intendono riconoscere solo il parte: il 50%.
«Gli alloggi in questione, di via per San Pietro in Bevagna, furono assegnati nel 1983» ha spiegato ieri il coordinatore delle famiglie interessate, Salvatore Fanuli. «Da allora non c’è mai stata la manutenzione sulle opere idriche di adduzione secondaria, di esclusiva proprietà dello IACP. Questa mancata manutenzione ha prodotto nel tempo perdite rilevanti di acqua potabile, misurate dal contatore generale, a dispetto dei reali consumi addebitabili agli inquilini, tanto che si è reso necessario un impianto nuovo realizzato sono nello scorso mese di giugno».
Gli inquilini hanno iniziato a pagare le bollette dei consumi correnti, ma resta la contesa sul credito vantato dall’AQP, ovvero 163.411 euro. Gli inquilini sono disposti a pagare il 50% di questa somma, con un acconto di 100 euro subito e 60 rate di 25,70 euro. L’AQP è disposto a riconoscere, invece, uno sconto massimo del 30% e riconcederebbe l’erogazione dell’acqua potabile immediatamente se le famiglie versassero un acconto di 50 euro a testa.
«Non siamo disposti a fare salti nel buio» ha affermato Fanuli. «Bisogna prima la sanare la situazione riconoscendo gli inquilini abusivi come assegnatari e sottoscrivere un accordo generale».
Il sindaco Roberto Massafra ha preso a cuore la vicenda di queste 50 famiglie.
«Si tratta di gente che vuole pagare, ma bisogna anche tenere conto delle loro possibilità» ha affermato il primo cittadino, che l’altro ieri sera ha interpellato anche il Prefetto di Taranto. «In questa storia ci sono istituzioni che non stanno mostrando sensibilità verso una situazione che ha dei risvolti anche sanitari e sociali. La Regione Puglia ha accantonato dei fondi per venire incontro a chi non riesce a pagare le bollette. Se questa misura fosse dichiarata anche retroattiva, il problema si potrebbe facilmente risolvere. E comunque la Regione è l’azionista unica dell’AQP. Potrebbe intervenire politicamente. Una mia ordinanza per ripristinare l’erogazione? Se sarà necessaria, la firmerò. Ma a mio avviso non è quella la soluzione. Io la valuterei come una sconfitta, perché la vera soluzione è quella di sanare tutto il pregresso secondo una intesa che tenga conto delle possibilità di queste famiglie».











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