giovedì 26 settembre 2024


30/10/2013 10:33:48 - Manduria - Calcio

Intanto pare che ieri tutti i dirigenti si siano dimessi

La Sud Est non fa… fermate a Manduria.
In un sol colpo, al “Dimitri”, la capolista ha conquistato il primo successo esterno della stagione, mentre i biancoverdi di casa hanno accusato la prima battuta d’arresto interna. Eppure, se all’incontro avesse assistito un profano di calcio e, più nello specifico, del torneo di Eccellenza pugliese, mai avrebbe potuto immaginare che in campo, a dar vita al confronto, c’era anche una capolista. Alla matricola di Locorotondo sta indubbiamente girando tutto bene. Anche a Manduria, la prima della classe deve ringraziare la dea bendata, che si è materializzata nel colpo sbagliato di Voinea ad inizio partita (davanti al portiere proteso in uscita, ha toccato di esterno, anziché piazzare la palombella) e nella mancanza di freddezza dello juniores Pasimeni dopo circa 50 secondi della ripresa (anche in questo caso, solo davanti al portiere, si è lasciato neutralizzare la debole conclusione).
Capolista cinica e concreta, però, che ha prodotto due vere occasioni da rete, una delle quali ha fatto saltare il banco.
Queste considerazioni non vanno interpretate, sia chiaro, come alibi per il Manduria, dalla cui prestazione sono arrivate nuove … conferme: ci sono limiti evidenti in una rosa allestita con molta approssimazione.
Manca una punta centrale. Lacuna che non si scopre chiaramente oggi, alla quale in passato, fra le mura amiche, hanno supplito capitan Malagnino, che sta vivendo un momento di forma smagliante, i centrocampisti e, solo in un’occasione, l’attaccante esterno Voinea.
Per quel che passa poi il “convento”, crediamo che il centrocampo a tre (in particolar modo con gli uomini scelti domenica), sia un handicap per questa squadra. Il solo Cocciolo lotta e sbuffa in fase offensiva e in fase di ripiegamento. Boumsong e Caravaglio domenica sono stati troppo compassati per poter garantire propulsione in avanti e interdizione in difesa.
Crediamo che non serva schierare tre attaccanti se poi non c’è un centrocampo capace di mettere in movimento il reparto offensivo. Quest’ultimo costretto spesso a rinculare per prendere palla e cercare improbabili iniziative individuali.
La difficoltà nel costruire le azioni è enorme. Non tutte le responsabilità, a nostro avviso, sono del tecnico Antonio Giunta, la cui panchina inizia a traballare. Noi siamo convinti che anche un altro tecnico non riuscirebbe a trarre molto di più dalla stessa rosa.










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