mercoledì 25 settembre 2024


05/12/2013 15:50:02 - Salento - Attualità

Non sono ancora chiare le motivazioni della scelta di Saracino

 
Il capo dello staff del sindaco di Brindisi, Cosimo Saracino, indagato insieme al primo cittadino, Cosimo Consales (che si è autosospeso dal Pd) e ad altre tre persone per riciclaggio, ricettazione e abuso d’ufficio, si è dimesso dal proprio incarico dirigenziale che proseguiva in regime di proroga sin dall'insediamento di Consales.
Saracino, a quanto conferma il suo avvocato, Carmelo Molfetta, ha deciso di lasciare alla scadenza naturale dell’ultima proroga di contratto. Non sono ancora chiare le motivazioni della scelta di Saracino, e soprattutto se siano legate all’inchiesta giudiziaria dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, i quali indagano su un debito del sindaco di 300.000 euro con Equitalia che sarebbe stato pagato in contanti per una quota di 20.000 euro.
Contestando il reato di riciclaggio ai cinque indagati, tra i quali l’imprenditore Luca Screti, legale rappresentante della ditta “Nubile” appaltatrice del Comune, che si occupa di rifiuti, i magistrati ipotizzano l’occultamento della provenienza del denaro versato a Equitalia.
Nell’inchiesta sono coinvolti, inoltre, un commercialista di Lecce, Massimo Vergara, e l’ex direttore dell’ufficio di Equitalia di Brindisi Giuseppe Puzzovio, che risponde anche di concussione per presunte pressioni sui dipendenti per accettare i pagamenti effettuati con le modalità non regolari. Secondo quanto accertato dagli investigatori della Digos, Saracino avrebbe effettuato personalmente uno dei versamenti.










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