lunedì 23 settembre 2024


07/12/2013 08:44:19 - Sava - Attualità

Il consuntivo dell’iniziativa di Sava in Movimento

«Una petizione per la legalità, per il rispetto dell’ambiente e per una fiscalità più equa».
E’ stata lanciata nei giorni scorsi da “Sava in Movimento”.
«Sono stati tanti i cittadini savesi che si sono presentati in piazza a firmare la petizione, spontaneamente» si legge in una nota dell’associazione. «Una petizione che aveva l’obiettivo di scuotere l’amministrazione IAIA attraverso una richiesta di legalità (far rispettare i contratti) e attraverso delle proposte tese i cittadini più in difficoltà, le imprese senza più ossigeno ormai (con esenzioni e riduzioni TARES, restituzione degli aumenti TARSU non dovuti) e l’ambiente (con proposta su servizio in convenzione per ritiro amianto).
Nell’immediato, si è ottenuto l’invio di una diffida da parte del responsabile del settore Ecologia all’azienda della raccolta differenziata affinché rispetti il contratto».
Poi c’è l’aspetto della fiscalità.
«Una mozione che chiedeva l’impegno di discutere preventivamente sulle esenzioni e sulle riduzioni da applicare era già stata presentata e firmata da tutta l’opposizione su iniziativa del consigliere Ivano Decataldo, rinviata al successivo Consiglio Comunale dal presidente del Consiglio e dal sindaco (cosa non avvenuta) e successiva proposta depositata in fretta e furia senza alcuna discussione.
Ennesima occasione persa dall’Amministrazione Iaia: le esenzioni sono solo copiate e incollate dalla legge nazionale e per di più ridotte. Nessun intervento di carattere politico! L’Amministrazione Iaia, insomma, non mette niente di proprio.
Per far quadrare i conti aumenta le tasse! L’Imu passa da 7.60 dell’anno scorso a 9.80. La TARES segue previsioni assurde per alcune categorie di utenze non domestiche: per i fiorai e per le pescherie, ad esempio, il costo per un locale da 60 mq circa passerà da circa 250 a circa 900 euro. Per non parlare dei bar, dei ristoranti o altre categorie.
L’unica nota positiva, applicando pari pari le tabelle nazionali di riferimento (da precisare: sono del 1999), riguarda i capannoni industriali, che non pagheranno più somme folli (per le quale hanno avviato numerosissimi contenziosi). Per gli altri sarà una vera e propria stangata».
Infine la conclusione politica.
«La giornata della raccolta firme è la dimostrazione della lontananza di questa Amministrazione dai cittadini. E’ la dimostrazione che la cittadinanza tiene a questo paese. E’ la dimostrazione che la cittadinanza vuole essere partecipe attivamente alla vita del paese. Ma è anche la dimostrazione del disagio che i cittadini stessi provano ad avere un’Amministrazione sorda alle richieste del paese e a venire incontro alle loro necessità, specialmente in questo particolare periodo di crisi economica e di disagio sociale».










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