domenica 29 settembre 2024


11/12/2013 19:23:30 - Manduria - Attualitą

Hanno manifestato durante i lavori del Consiglio Comunale di lunedì

Altra manifestazione di protesta del Movimento Famiglie Disagiate di Manduria, i cui componenti (ne erano presenti più di cinquanta) nel corso della giornata di ieri, sin dalle prime ore del mattino, hanno presidiato il corridoio centrale di palazzo di città, attiguo all’aula in cui si è svolta la seduta del Consiglio Comunale.
«Vogliamo risposte concrete ai problemi della disoccupazione» hanno spesso urlato gli attivisti del Movimento Famiglie Disagiate, il cui stato di esasperazione ha toccato i massimi livelli nei giorni scorsi, quando, ovvero, ad alcune abitazioni è stata disattivata la fornitura di energia elettrica per morosità. «Non vogliamo elemosine, né aiuti palliativi: vogliamo che l’Amministrazione ponga le condizioni affinchè si possano creare nuovi posti di lavoro. Manduria ha tante risorse non ancora valorizzate: dai beni archeologici al mare. Perché non si fa niente?».
Poiché i lavori del Consiglio Comunale sono proseguiti a lungo (sono terminati dopo le 15), qualche attivista del movimento ha iniziato a spazientirsi.
A protezione dell’aula consiliare sono comunque intervenuti, precauzionalmente, sia i carabinieri che la polizia.
Il momento di massima tensione si è toccato quando i lavori del consesso elettivo sono stati sospesi. Il sindaco Roberto Massafra ha dovuto lasciare l’aula, insieme ad altri colleghi dell’Amministrazione, per raggiungere la Prefettura (ieri era in programma un vertice con l’assessore regionale all’Ecologia Nicastro sull’emergenza-rifiuti nel versante orientale della provincia). Considerato che gli animi erano un tantino agitati (alcuni dei manifestanti sono costretti a vivere senza energia elettrica in questo periodo freddo dell’anno), polizia e carabinieri hanno provveduto a formare un cordone per evitare che amministratori venissero a contatto con i presenti.
Mentre, però, i consiglieri cercavano di raggiungere le scale e, quindi, l’uscita, si è registrato qualche spintone ai danni dell’assessore alle Politiche Sociali, Giusy Distratis.










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