MANDURIA � La straordinaria prova di domenica scorsa pu� essere interpretata come la � cometa per il nuovo calcio in biancoverde

03/01/2014 20:20:58 - Manduria - Calcio

Tanti ragazzi in campo, la stragrande maggioranza di Manduria. Molti elementi della squadra juniores e altri, invece, che erano finiti ai margini di questo sport perché sacrificati in nome del fascino dei calciatori leccesi, tarantini o addirittura prelevati da altre regioni

La straordinaria prova di domenica scorsa (in vantaggio sino all’84’, poi raggiunto solo su calcio di rigore e, infine, sconfitto con due reti nei minuti di recupero, quando i ragazzi, impegnati anche 24 ore prima nel torneo juniores, erano rimasti senza ossigeno) può essere interpretata come la … cometa per il nuovo calcio in biancoverde. Tanti ragazzi in campo, la stragrande maggioranza di Manduria. Molti elementi della squadra juniores e altri, invece, che erano finiti ai margini di questo sport (è il caso di Francesco Scarciglia, di Andrea Calò, Giorgio Calò, Pasquale Mero e Paride Quaranta), perché sacrificati in nome del fascino dei calciatori leccesi, tarantini o addirittura prelevati da altre regioni.

Questa squadra, composta da elementi che sino a qualche giorno fa non si conoscevano neppure fisicamente e con un’autonomia atletica di 60-70 minuti, ha messo alle corde la Libertas Molfetta, club allestito con elementi di primissima fascia tecnica. Elementi che hanno dimostrato come, anche senza alcun compenso ma per il semplice amore della maglia, non sfigurano in una categoria così impegnativa come l’Eccellenza.

Ciò non significa, chiaramente, che l’attuale Manduria ora sia improvvisamente diventato competitivo nella lotta per la salvezza. Ma crediamo che il pubblico che ancora continua a seguire il team messapico sappia apprezzare più la sconfitta di domenica scorsa, in cui la squadra ha combattuto con ardore ed è uscita a testa alta dal rettangolo di gioco, che i k.o. in serie rimediati in avvio di torneo da una squadra composta da elementi dal nome roboante, che sono scappati non appena si è capito che il calcio, a Manduria, rischiava di ritornare ad essere un gioco e non un’attività professionista, in cui si sono abbeverati, per tanti anni, anche elementi senza arte né parte…

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