domenica 29 settembre 2024


20/01/2014 10:11:35 - Manduria - Attualità

L’intervento del consigliere comunale Arcangelo Durante

Un’altra valanga di cartelle esattoriali contenente avvisi di accertamento riferiti al tributo Ici e alla Tarsu dovuti per il 2008 e alla tassa sulla raccolta dei rifiuti urbani sta arrivando, da una decina di giorni, ai contribuenti manduriani. E come spesso accade in questi casi, quando ovvero si inoltrano gli avvisi di accertamento negli ultimi giorni utili prima della prescrizione dell’eventuale evasione, in diversi casi le contestazioni inoltrate ai contribuenti si rivelano poi errate. Non sono pochi, gli avvisi di accertamento che, di fronte all’esibizione della certificazione dell’avvenuto pagamento del tributo, sono stati annullati.
A criticare la confusione e i disagi che l’invio non corretto degli avvisi di accertamento stanno generando è il consigliere comunale di maggioranza, Arcangelo Durante.
«Puntualmente, come ogni anno in questo periodo, si ripresenta il problema delle cosiddette “cartelle pazze”» prende atto Durante. «Prima con la Gestor nel periodo in cui Manduria era amministrata dal centro sinistra, dopo con la Censum negli anni in cui la città era governata dal centro destra e, purtroppo, anche ora in cui l’Amministrazione è composta da liste civiche, si stanno arrecando gli stessi disagi e gli stessi danni ai cittadini. Eppure, il sindaco, in una seduta di Consiglio Comunale, si era impegnato a valutare seriamente la possibilità di internalizzare il Servizio Tributi per il 2014, potenziando il personale e informatizzando lo stesso ufficio. Invece, è avvenuto esattamente il contrario: è stato scelto di potenziare altri settori e di affossare ulteriormente l’Ufficio Tributi, spostando una dipendente capace e di grande esperienza dal settore Tributi a quello della Ragioneria. Resto convinto che il Servizio Tributi gestito direttamente dal Comune consentirebbe di ottenere una serie di importanti risultati sia per il Comune sia per gli stessi cittadini: l’economicità e il risparmio per l’Ente; un servizio più appropriato per i cittadini; ricorsi da effettuare presso lo stesso Ente; risparmio della notifica; assunzione a tempo determinato per giovani disoccupati».
Durante entra poi nel merito del problema.
«Pur consapevole che bisogna scovare i furbi che evadono le tasse, non si comprende, visto che oramai è tutto informatizzato e messo in rete, come mai questi accertamenti vengono effettuati a strascico, quasi sempre con la cosiddetta logica del “chi capita, capita” e quasi sempre alla scadenza della prescrizione dei 5 anni, colpendo soprattutto le persone più deboli e gli anziani. A mio parere, invece, potrebbero essere effettuate in modo capillare e specifico, possibilmente entro l’anno successivo a quello di riferimento per il tributo, per evitare di generare ciò che sta accadendo in questi giorni: disagi, confusione, errori e allarmismo. La gente è costretta a ricorrere ai consulenti, ai patronati e alla Commissione Tributaria. Mi risulta pure che lo sportello dell’agenzia di riscossione non rilasci alcuna ricevuta per chi vi si rivolge entro i tempi indicati. A questo punto mi chiedo: nel caso in cui l’accertamento dovesse risultare infondato, chi risarcirà ai cittadini onesti i costi, il tempo e il disagio arrecato?».










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