domenica 29 settembre 2024


26/01/2014 10:01:42 - Manduria - Attualitą

Il 19 febbraio il Tar entra nel merito del ricorso avanzato dal Comune di Manduria

Il Tribunale Amministrativo di Lecce accoglie il ricorso del Comune di Manduria, concedendo la sospensiva alla validità della precedente delibera, e l’Organo di Governo D’Ambito non può che adeguarsi a questa decisione, prorogando il conferimento alla discarica di Massafra dei rifiuti dei 17 comuni dell’ex Ato Ta 3 sino al 28 febbraio prossimo. Si attenderà, in buona sostanza, il pronunciamento nel merito del Tar di Lecce (la seduta è stata fissata per il 19 febbraio) e, poi, l’O.G.A., alla luce delle determinazioni del Tribunale Amministrativo sceglierà la soluzione più ottimale.
Quella di ieri sera, però, è stata una seduta decisamente movimentata, in cui non sono mancati scontri e divisioni, più sulla forma della gestione del problema, che sui contenuti. Tant’è che la votazione finale non ha registrato l’unanimità: alcuni Comuni si sono infatti astenuti.
Dalla discussione di ieri sera si è intuito che i comuni più grossi della provincia, dopo aver anche ascoltato il parere di “Manduriambiente” (la società che ha gestito sino all’autunno scorso la discarica di contrada “Chianca”), avevano individuato una soluzione di massima ritenuta praticabile.
In buona sostanza, qualora il Tar avesse respinto il ricorso del Comune di Manduria, l’O.G.A avrebbe dovuto chiedere a “Manduriambiente” di ritornare a separare la frazione umida da quella secca. Quella umida sarebbe stata conferita in discarica, mentre quella secca si sarebbe potuta trasformare in combustile da rifiuto (e quindi trasportata poi ad un inceneritore), oppure si sarebbe presa in considerazione la possibilità di utilizzare come recapito finale una delle due discariche per rifiuti speciali della provincia (sempre che ciò sia possibile per legge).
Pare, poi, che “Manduriambiente” abbia anche fornito la soluzione per evitare di sprecare volumetrie della discarica di soccorso che si ricaverà col sopralzo. Attualmente le vasche presenti sono state colmate con una “tombatura” in tufina di 80 centimetri e, poi, coperte con un telo. La società che gestisce la discarica si sarebbe impegnata a rimuovere lo strato di tufina e a posizionare la frazione umida del rifiuto. Frazione che si decompone in poco tempo, dando vita al biogas, che sarebbe poi recuperato, o al percolato. Resterebbe solo una piccola percentuale di rifiuto che si trasformerebbe in parte secca. Con questa ipotesi di soluzione, pertanto, la volumetria si sarebbe tutto sommato conservata (in attesa che tutti in Comuni dell’ex Ato Ta 3 parta la raccolta differenziata spinta) e si sarebbero risolti anche i problemi occupazionali dei circa 20 dipendenti di “Manduriambiente”.
La motivazione per la quale il Tar ha concesso la sospensiva è però legata all’esaurimento delle volumetrie della discarica e, pertanto, in attesa di conoscere quelle che saranno le valutazioni complete, si è preferito evitare di conferire ulteriori rifiuti.
Ora c’è circa un mese di tempo a disposizione, però, per esaminare e perfezionare questa ipotesi di soluzione, che potrebbe essere adottata dopo il 28 febbraio.










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