domenica 29 settembre 2024


03/03/2014 09:51:38 - Manduria - Attualità

Ma alla disponibilità espressa dal Ministero da una parte e dai Comuni di Manduria, Sava, Avetrana e Maruggio dall’altra, devono seguire atti concreti

L’Ufficio del Giudice di Pace di Manduria si può salvare, ma alla disponibilità espressa dal Ministero da una parte e dai Comuni di Manduria, Sava, Avetrana e Maruggio dall’altra, devono seguire atti concreti.
L’esito dell’assemblea di avvocati, amministratori e personale di cancelleria e del giudice coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace del Tribunale di Manduria, promosso dall’Associazione Forense Messapica, induce ad un cauto ottimismo sulla possibilità che questo presidio giudiziario possa essere salvato dai radicali tagli annunciati nel settore della giustizia.
«Nel corso di quest’assemblea, l’assessore comunale Gianluigi De Donno (peraltro anch’egli avvocato), ha riferito ai presenti del colloquio telefonico tenutosi nei giorni precedenti, in nostra presenza, con un funzionario del Ministero di Grazia e Giustizia, il quale avrebbe verbalmente rassicurato in merito alla imminente adozione di un decreto riguardante anche l’Ufficio Giudiziario di Manduria» scrivono in una nota il presidente e il segretario dell’Associazione Forense Messapica, rispettivamente Antonio Casto e Dionisio Gigli. «All’esito di tale provvedimento, che a dire del dipendente ministeriale dovrà essere emanato entro la seconda settimana di marzo, il Comune di Manduria e gli enti locali limitrofi dovrebbero confermare la manifestata volontà politica di costituire il Consorzio che permetterebbe di mantenere in vita l’Ufficio del Giudice di Pace».
In altre parole, i Comuni che hanno già annunciato la disponibilità a farsi carico delle risorse che il Ministero non può più erogare per il funzionamento del servizio, dovranno impegnare i soldi.
«Allo stato, si resta nella fase dei buoni propositi, anche perché ad oggi il Ministero non ha fornito alcuna formale garanzia sulla emanazione di un provvedimento che riguardi il nostro Ufficio Giudiziario, anche alla luce del recente cambio ai vertici governativi» sostengono Casto e Gigli. «Né tanto meno i Comuni di Manduria, Sava, Avetrana e Maruggio, al di là delle dichiarate buone intenzioni, hanno posto in essere atti formali successivi alle deliberazioni del commissario straordinario del Comune di Manduria, avute il 15 ed il 29 aprile 2013.
«Come è chiaro, gli Amministratori dovranno giocoforza misurarsi con le esigenze di Bilancio da una parte e con il diritto dei cittadini di non perdere il Giudice di Pace di Manduria, imprescindibile sede di Giustizia di prossimità in un territorio già discriminato da tagli alla spesa pubblica.
A.F.M. ha intenzione di vigilare affinché il nostro territorio non sia ulteriormente defraudato e continuerà anche con la promossa raccolta di firme, giunta già ad oggi ad oltre 400 sottoscrizioni».










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