domenica 29 settembre 2024
L’istituto comprensivo “Francesco Prudenzano” di Manduria si è colorato di rosso attraverso l’iniziativa promossa dall’ormai consolidata realtà del servizio di post-scuola, guidato dagli educatori Roberto Dimitri e Stefania Summa
“Scarpa rossa… Alla donna l’ultima mossa”.
L’istituto comprensivo “Francesco Prudenzano” di Manduria si è colorato di rosso attraverso l’iniziativa promossa dall’ormai consolidata realtà del servizio di post-scuola, guidato dagli educatori Roberto Dimitri e Stefania Summa.
“Scarpa rossa.... Alla donna l’ultima mossa” è stato il tema dell’incontro fra i circa 100 alunni del progetto di post-scuola con la dirigente Anna Laguardia e due assessore della giunta comunale di Manduria (ovvero Angela Moccia e Annamaria De Valerio), sul tema della donna e sulla triste piaga sociale della violenza.
I bambini, dopo aver interpretato una canzone dedicata alla donna, hanno rivolto alle ospiti domande e riflessioni frutto del percorso propedeutico fatto durante le ore del post-scuola in maniera ovviamente a misura di bambino.
Le assessore sono rimaste colpite dalla semplicità con cui è stato affrontato un argomento così delicato come la violenza sulle donne e dalle parole e dall’entusiasmo dei bambini è emersa a chiare lettere la voglia vera di debellare per sempre questa triste realtà dei nostri giorni.
E’ stato dunque un momento di riflessione su un fenomeno purtroppo in costante crescita, che miete vittime donne all’interno dei nuclei familiari in via di disgregazione.
«Per gli educatori del post-scuola dell’istituto comprensivo “Prudenzano”, la condivisione è un valore assoluto e costante in tutte le attività che propongono ai bambini aderenti al progetto, magari coinvolgendo tutte le agenzie educative con l’obiettivo di aiutarli a crescere in serenità e completezza» è riportato in una nota dell’educatore Roberto Dimitri. «L’istituto “Prudenzano” è stata la prima scuola ad aver avviato il servizio del post-scuola, registrando subito un largo consenso da parte dei bambini e delle rispettive famiglie, che hanno riconosciuto nel progetto non un parcheggio dei figli, bensì un valido intervento educativo attraverso il gioco, il confronto e la vita di gruppo da … vivere tutti insieme in allegria!».
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