lunedì 23 settembre 2024


01/04/2014 09:07:47 - Avetrana - Attualità

Siglato un accordo con Acquedotto Pugliese e Autorità Idrica Pugliese

L’Acquedotto Pugliese assume in gestione il sistema di recapito finale a servizio dell’impianto di depurazione di Avetrana, che andrà in attività entro quattro mesi.
Dopo alcuni lustri di estenuante attesa, è arrivata finalmente la “fumata bianca”. L’intesa raggiunta nei giorni scorsi, al termine della conferenza dei servizi che si è svolta presso la sede dell’Autorità Idrica Pugliese, rappresenta l’input decisivo verso la celere attivazione dell’impianto depurativo avetranese. Un grosso risultato, sicuramente il più qualificante, raggiunto dall’Amministrazione guidata dal sindaco Mario De Marco, che finalmente metterà a disposizione della comunità amministrata un servizio di primaria importanza.
Acquedotto Pugliese ha già predisposto un programma degli allacciamenti, in base al quale prevede di attivare la rete fognaria di Avetrana gradualmente (circa 100 allacci mensili per un totale di 18 mesi stimati), iniziando dalle aree più vicine all’impianto e continuando con quelle via via più lontane. In questo modo sarà possibile anche testare le potenzialità assorbenti del recapito oltreché la stessa efficienza funzionale dell’impianto di depurazione.
Secondo lo stesso Acquedotto Pugliese, «se tale attività venisse lasciata solo alla autonoma volontà dei cittadini, dopo una iniziale richiesta da parte di coloro che sono realmente interessati a convertire il proprio sistema di smaltimento, il processo si interromperebbe perché molti preferiscono continuare a mantenere attivi i propri sistemi individuali di smaltimento, in gran parte dei casi costituiti da pozzi perdenti».
Probabilmente, dunque, il Comune emetterà ordinanze sindacali, tese ad evitare che gli allacci avvengano in maniera “sparsa” nell’abitato, in base alle spontanee richieste effettuate dai cittadini.
Per il momento non è prevista la collettazione della zona collinare Urmo (dovendosi preliminarmente realizzare un idoneo impianto di sollevamento), e della zona PIP.
Per quel che riguarda il recapito finale dell’impianto depurativo, si prevede di realizzare un argine e una recinzione per separare fisicamente la parte gestita dal Comune (che nella medesima cava recapita le acque bianche) da quella che sarà gestita da AQP.
L’area che continuerà ad essere gestita dal Comune è costituita dalla parte di cava attualmente utilizzata per smaltire le acque bianche e da un’area su cui è stato realizzato un vascone di accumulo per il riutilizzo irriguo. Questo vascone è equipaggiato con un impianto di sollevamento che avrà la funzione di garantire il ricircolo interno per evitare fenomeni di eutrofizzazione e di rinviare l’acqua all’impianto di depurazione nel caso in cui sia necessario operare nuovamente il trattamento.
Per ora l’acqua sanificata non sarà immessa nel sistema irriguo in corso di realizzazione da parte del Consorzio di Bonifica dell’Arneo. Una volta completata la rete irrigua, sarà possibile richiedere alla Regione un’integrazione dell’autorizzazione allo scarico che contempli anche l’immissione del refluo depurato in questa vasca di accumulo.










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