domenica 29 settembre 2024


18/04/2014 08:31:15 - Manduria - Attualità

Tre consiglieri di maggioranza abbandonano l’aula e l’Amministrazione non ha più i numeri

Altro passaggio a vuoto per l’Amministrazione Comunale di Manduria. La seduta del Consiglio di mercoledì mattina è stata sospesa dopo poco più di un’ora poiché è venuto meno in aula il numero legale delle presenze. Tanti i forfait già in avvio dei lavori, ai quali si è dapprima aggiunto l’abbandono dell’aula, alla fine della discussione delle interrogazioni e delle interpellanze, di altri tre consiglieri della maggioranza: Arcangelo Durante, Silvano Trinchera e Marcello Venere, peraltro tutti presidenti di Commissioni Consiliari. Nessuno di loro ha argomentato la decisione di lasciare gli scranni, ma non ci sono dubbi sulla natura del gesto: una critica dura nei confronti della maggioranza.
Da quel che trapela, in assenza di dichiarazioni ufficiali, il malcontento sarebbe originato dallo scarso coinvolgimento dei consiglieri nelle decisioni politiche adottate dalla coalizione.
«In questa maggioranza, a decidere sono in pochi: il sindaco Massafra, l’assessore De Donno, il consigliere Girardi e l’assessore Curri» avrebbe confidato uno dei tre consiglieri ad un amico. «Tutti gli altri devono accodarsi. Neppure i suggerimenti, poi, sono accolti. Non è così che si può andare avanti. In maniera collegiale abbiamo vinto le elezioni e in maniera collegiale si deve amministrare».
Le difficoltà della coalizione si sono amplificate durante la discussione del primo argomento all’ordine del giorno: il regolamento per l’organizzazione dell’albo pretorio informatico. Ad animare ulteriormente gli animi ha involontariamente contribuito il presidente del Consiglio Comunale, Nicola Dimonopoli, che ha ripreso e interrotto i consiglieri della minoranza che facevano notare le difficoltà di tenuta e di produttività dell’Amministrazione. I richiami erano riferiti al fatto che gli interventi non erano, in effetti, inerenti l’argomento in discussione. Ma dopo vivaci “botta e risposta”, Nicola Dimonopoli ha consentito all’opposizione di proseguire.
«Ti concedo due minuti: ora sfogati» ha affermato Dimonopoli rivolgendosi a Maria Grazia Cascarano, provocando la reazione di tutto il Pd.
«Va bene, basta discutere, ti offro la possibilità di ripartire con l’intervento e quindi hai a disposizione i 15 minuti» è stata invece la concessione al consigliere Mimmo Lariccia, dopo che si erano persi almeno 10 minuti in un piccato confronto verbale fra i due contendenti.
Questo modo di condurre i lavori ha fatto infuriare un altro consigliere di maggioranza, Leo Girardi, il quale si è alzato dal proprio scranno e, palesemente contrariato, ha lasciato l’aula.
Davanti ad un quadro di così evidenti lacerazioni, la minoranza non si è lasciata sfuggire l’occasione di abbandonare i lavori, chiedendo al segretario di procedere con l’appello per verificare se le presenze in aula garantissero la regolarità della seduta. Come era ben evidente ai pochi presenti, all’appello hanno risposto solo il sindaco Roberto Massafra e dieci consiglieri: Andrisano, Marco Barbieri, Pierpaolo Barbieri, Bentivoglio, Di Cursi, Dimonopoli, Giuseppe Maggi, Mimmo Maggi, Minonne, Toma.
Pochi, per garantire il proseguimento dei lavori…











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