domenica 29 settembre 2024


20/04/2014 08:08:30 - Manduria - Attualità

Presentato, dall’istituto comprensivo “Don Bosco”, la fiaba di Salvatore Pignatelli, “Il bambino con gli stivali”

“La lettura apre le menti, allarga gli orizzonti, abbatte frontiere, scardina pregiudizi, centri di potere, falsi valori”. A chi vuole una società dominata, la lettura fa paura. “I roghi dei libri, dal Medioevo alle grandi dittature, ne sono la testimonianza. Per questo, leggere è importante: è un diritto, un piacere, un viaggio verso la libertà” che tutti, in particolar modo le giovani generazioni, devono compiere.
E’ stato questo il messaggio introduttivo che Rosanna Duggento, psicologa della ASL, ha rivolto al folto pubblico di ragazzi, docenti e genitori della scuola secondaria di 1° grado dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria. L’occasione è stata data dall’incontro, nell’ambito del Progetto Lettura, con Salvatore Pignatelli, direttore del Dipartimento Disabilità e Riabilitazione dell’Età Evolutiva della ASL TA, nonché autore della fiaba dal titolo “Il bambino con gli stivali”, che alunni e docenti hanno letto, approfondito e commentato a scuola.
Argomento interessante e toccante, discusso nell’incontro presieduto dalla dirigente Anna Cosima Calabrese, è stato quello della disabilità e dell’inclusione dei diversamente abili nella scuola e nella società. La storia è quella di un bambino nato senza gambe, rifiutato dalla madre e allevato da una famiglia umile ma accogliente ed amorevole; il bambino ha uno speciale talento musicale che lo rende famoso, ma che potrebbe portarlo a finire nelle grinfie di personaggi loschi che ne vogliono sfruttare la deformità fisica e le capacità artistiche. La fiaba ha un lieto fine, ma per i giovani lettori è stata motivo di commozione e riflessione su come l’accettazione e l’accoglienza di un disabile non sia mai cosa scontata.
All’autore i ragazzi hanno posto domande sulla storia narrata, sul suo ruolo di medico e sulle numerose esperienze vissute durante la sua carriera, sul rapporto disabilità-scuola-famiglia-società. Il dottore ha risposto con chiarezza, semplicità e competenza, interessando i ragazzi e guidandoli a comprendere il valore del rispetto di ogni altra persona, affermando che compito di tutte le comunità educanti è quello di portare ogni individuo all’autonomia. I ragazzi sono stati anche incuriositi dal suo insolito ruolo di scrittore e dall’importanza e dal valore che egli ha riconosciuto alla scrittura e alla lettura.











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