domenica 29 settembre 2024


30/04/2014 15:50:13 - Manduria - Attualità

«La viabilità cittadina è cosa seria ed in quanto tale non può essere regolamentata in base a “sensazioni” di qualcuno - nella migliore delle ipotesi - o a vere e proprie “cambiali” firmate in campagna elettorale - nella peggiore»

 
L’associazione “Manduria Migliore” ritorna sulle scelte, poco felici, dell’Amministrazione in tema di viabilità.
«Serietà vorrebbe che una questione tanto complessa e foriera di potenziali vantaggi o di drammatici danni fosse assegnata ad uno o più professionisti specializzati, in grado di stendere un “decoroso” Piano del Traffico tenendo conto delle direttrici viarie, dei flussi veicolari e pedonali e delle esigenze di accessibilità cittadina» è la proposta di “Manduria Migliore”. «Ovviamente tutto ciò non è stato considerato e già alcune modifiche avventatamente introdotte sono dovute essere revocate repentinamente».
Il riferimento è al tratto di strada di via S. Antonio.
«La vicenda di via S. Antonio vale a dimostrare proprio la totale inattendibilità e dannosità dei metodi “empirici” sin qui adottati. Se vietare l’accesso da un senso, in un tratto brevissimo di una strada che per il resto rimane a doppio senso, deviando il traffico anche di mezzi ingombranti in una stradina laterale può essere considerata una modifica migliorativa, allora qualcosa non quadra! Questa scelta scellerata, infatti, è stata revocata a seguito di lamentele degli abitanti e di tutti coloro che, impegnando assiduamente quel tratto di strada, hanno potuto constatare sin da subito l’inadeguatezza nonché la pericolosità delle modifiche viarie apportate.
Per non parlare della modifica del senso di marcia di via XX Settembre! Da che mondo e mondo, rientra nella prassi degli studi tecnico/scientifici che non si debba mai “bloccare” l’ingresso in una città. Il forestiero che proviene dalla direttrice di Taranto si trova all’ingresso della nostra città una serie di divieti di transito che inducono psicologicamente a cambiare direzione e a mortificare quella voglia di conoscere la nostra città, le nostre attività commerciali, le nostre bellezze architettoniche. Insomma, tale scelta ci induce alla “morte” commerciale e viaria del nostro territorio, già così bistrattato.
E così si vuol incentivare il turismo? Poveri noi.
Ancora pressapochismo, ancora scarsa professionalità, ancora vecchie dinamiche decisionali».










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