domenica 29 settembre 2024


14/07/2014 21:31:40 - Manduria - Attualitā

Essendo la spiaggia un luogo pubblico, quest’affermazione sembrerebbe ovvia e scontata. Ma, in realtà, così non è

Il mare è una risorsa di tutti e tutti devono poterne usufruire.
Essendo la spiaggia un luogo pubblico, quest’affermazione sembrerebbe ovvia e scontata. Ma, in realtà, così non è.
«Da anni ci stiamo battendo per ottenere, almeno in alcuni punti della litoranea, delle passerelle per disabili che siano a norma» ha fatto presente Salvatore Sgura, presidente dell’associazione “Città per tutti”, nel dibattito sul tema “Ruota contro gradino”, promosso nell’ambito della Festa dell’Architetto. «Però, ogni anno, i Comuni sistemano lungo alcuni accessi alla spiaggia delle pedane innanzitutto non a norma e che sono poi corte: non raggiungono la battigia. Che senso ha consentire al disabile in carrozzella di avere un percorso facilitato per i primi 3-4 metri di spiaggia e di dover poi ricorrere all’aiuto di almeno un paio di persone per poter raggiungere la battigia?».
Il mare, insomma, è uno dei numerosi diritti che ancora si negano ai disabili.
«Il disagio non lo si crea solo ai disabili» ha aggiunto Salvatore Sgura nel corso del dibattito moderato da Giuseppe Dimagli, al quale sono intervenuti anche il presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Taranto, Massimo Prontera, e la presidente della commissione “Città senza Barriere” dell’Ordine degli Architetti, Clorinda Garraffa. «Proviamo ad immaginare, ad esempio, una mamma che deve utilizzare il passeggino per trasportare un bambino. O, ancora, gli anziani (ma non solo loro), con problemi motori.
A Manduria c’è un consigliere che sta cercando di prodigarsi per risolvere il problema (e per questo lo ringrazio), ma sinora ha fatto installare passerelle non a norma.
Il dramma per noi è anche un altro. Esiste una legge regionale che obbliga i Comuni a dotare i propri litorali di passerelle o pedane che raggiungano la battigia. Ebbene, a volte mi è capitato di confrontarmi con alcuni dirigenti di Uffici Tecnici che ne ignoravano l’esistenza. Bisogna, insomma, prima abbattere l’ignoranza e, poi, le barriere, che non sono solo architettoniche, ma anche e soprattutto culturali».
Un disagio che non può non esistere anche a Manduria, città in cui le barriere architettoniche “sopravvivono” anche a palazzo di città: non esiste un ascensore per consentire ad una persona su carrozzella di raggiungere il primo piano, dove si svolgono, fra le altre cose, le sedute del Consiglio Comunale. Se Salvatore Sgura fosse stato eletto consigliere comunale in una delle tornate elettorali amministrative in cui si è candidato, non avrebbe potuto partecipare, insomma, alle sedute del massimo consesso elettivo…










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