sabato 28 settembre 2024


23/10/2014 18:46:13 - Manduria - Attualità

La seduta del Consiglio Comunale di lunedì mattina si è chiusa con una incognita di non poco conto

L’approvazione del piano finanziario della Tari per il 2014 e, di conseguenza, la regolarità dell’intero Bilancio di previsione per l’anno in corso legati all’emanazione di una “norma del Governo tesa a prorogare i termini, che sanerebbe l’ipotesi di tardività” indicata dal Collegio dei revisori dei conti.
La seduta del Consiglio Comunale di lunedì mattina si è chiusa con una incognita di non poco conto. I revisori dei conti, infatti, hanno espresso un parere favorevole al piano finanziario della Tari per il 2014 vincolato, però, allo slittamento dei termini per la sua approvazione.
«Per l’anno 2014 tale termine è stato più volte prorogato, fino ad essere fissato alla data del 30 settembre» si legge nel verbale che reca la firma dei tre revisori (la presidente Carola De Donno, Renato Cosimo Romano e Giovanni Fiorentino). «La quinta sezione del Consiglio di Stato, in riferimento al rinvio del termine per la tardiva approvazione del Bilancio disposto dal Prefetto (20 giorni in più rispetto al termine stabilito per legge, ndr), osserva che “la disposizione concernente tale autorizzazione ha natura eccezionale ed è finalizzata ad evitare gravi conseguenze che conseguono alla mancata approvazione del Bilancio da parte dell’ente locale. Il termine di 20 giorni entro il quale approvare il Bilancio su impulso prefettizio non differisce i termini per l’adeguamento dell’aliquota, sicchè il rispetto dello stesso consente soltanto di evitare le gravi conseguenze collegate alla sua inosservanza, quali lo scioglimento del Consiglio Comunale. In attesa di una specifica ulteriore disposizione di legge, tale autorizzazione non comprende il termine per l’approvazione delle aliquote e delle tariffe, che trovano compiuta ed autonoma disciplina nella legge numero 296 del 2006, che contiene, peraltro, previsioni sanzionatorie quale l’inapplicabilità delle nuove tariffe e aliquote».
I revisori, a sostegno della loro tesi, indicano un’altra sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato (3808 del 2014).
«La perentorietà del termine è desumibile dal dato testuale della disposizione: “In caso di mancata approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno».
Il termine per l’approvazione della Tari era fissato per il 30 settembre del 2014, mentre il Consiglio Comunale ha deliberato solo il 20 di ottobre.
Se i revisori hanno ragione, nel Bilancio si aprirebbe un buco di circa 2 milioni di euro, ovvero dell’introito previsto con l’aumento del 33,39% stabilito dall’Amministrazione.











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