sabato 28 settembre 2024


10/11/2014 19:08:02 - Manduria - Attualitą

«Chiederò che si accerti se vi siano omissioni o responsabilità»

«Poiché il rudere, realizzato diversi anni fa dal consorzio di bonifica “Arneo” come impianto di pompaggio dell’acqua del Chidro, non è stato messo in sicurezza e poiché, nonostante i solleciti, non sono stati effettuati neppure i lavori per consolidare il ponte sul fiume, sarò costretto a rivolgermi alla Procura della Repubblica, affinchè accerti se vi siano omissioni o responsabilità».
Mimmo Carrieri intende coinvolgere la magistratura per far luce sul “mancato avvio dei lavori” finalizzati a mettere in sicurezza il rudere che resta della struttura che, più di vent’anni fa, era stata concepita come impianto di pompaggio dell’acqua del Chidro e che, nonostante i miliardi di lire spesi, non è mai entrato in funzione, nonché a consolidare il ponte sul fiume. Allarmismi non proprio ingiustificati, se è vero che dieci anni fa, all’interno di quel rudere, morì un ragazzo extracomunitario per annegamento.
«Ho registrato la totale indifferenza da parte di coloro che da tempo ormai sarebbero dovuti intervenire (e non lo hanno fatto) per rimuovere le tanti potenziali situazioni di pericolo presenti all’interno e all’esterno dell’area di proprietà dell’Arneo, adiacente al fiume Chidro, area ad alta valenza naturalistica: in quanto sito di importanza Comunitaria, fa parte delle Riserve Naturali» sostiene Carrieri. «L’impianto idrico è un vero e proprio “ecomostro”, mai utilizzato e ormai ridotto in totale stato di abbandono, dove la natura con la folta vegetazione fatta di erbacce infestanti sta prendendo il sopravvento sul cemento e su ciò che resta dei silos e carri ponti erosi dalla ruggine.
Il totale degrado ambientale ed igienico sanitario e la mancanza dei più elementari accorgimenti di sistemi di sicurezza, derivanti da molteplici profondi anfratti sprovvisti di copertura alcuni mesi fa mi portarono a chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco di Manduria, i quali attestarono il pericolo in essere. Successivamente, il Comando Provinciale di Taranto, con proprio fonogramma trasmesso peraltro anche al sindaco di Manduria, chiedeva la messa in sicurezza. Il 16 dicembre del 2013 fu annunciato l’avvio dei primi lavori, che non sono mai partiti.
Lo stesso dicasi per il ponte sul Chidro: per ben 2 volte ho chiesto e ottenuto il sopralluogo dei Vigili del Fuoco e dei tecnici del Comune di Manduria ma, come per l’impianto dell’Arneo, la situazione complessiva é ulteriormente peggiorata. Ciò mi ha spinto a informare la Procura della Repubblica di Taranto affinché valuti se vi siano dei reati perseguibili penalmente».











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