lunedì 23 settembre 2024


23/11/2014 18:29:14 - Sava - Attualità

Il centro “Phoenix” offre dunque alla propria utenza una nuova opportunità di maturare esperienze di rieducazione funzionale e di lavoro

Gli utenti del centro diurno di riabilitazione psichiatrica “Phoenix” di Sava impegnati in un laboratorio di compostaggio e di coltura.
Diretto da Sandra Leonarda Di Cursi, il centro (gestito dalla cooperativa sociale “Nuova Luce” del Centro di Salute Mentale di Manduria, che ha come responsabile Armando De Vincentiis), il centro “Phoenix” offre dunque alla propria utenza una nuova opportunità di maturare esperienze di rieducazione funzionale e di lavoro.
«Lo scopo è quello di educare gli utenti al rispetto dell’ambiente, nonché a insegnare loro a differenziare l’organico» spiega Sandra Di Cursi. «Si otterrà del terriccio che utilizziamo per la coltura dei prodotti: gli utenti del centro hanno piantato le ballette dei funghi cardoncelli, che curano ogni giorno, per poi arrivare al raccolto degli stessi. Poiché all’interno del centro esiste una cucina, i funghi coltivati saranno utilizzati per il pranzo, mentre tutti gli scarti alimentari giornalieri verranno utilizzati per il compostaggio».
Al di là degli effetti quantitativi sulla riduzione di rifiuti, è estremamente importante il messaggio educativo verso la “cultura del riutilizzo” che il centro (che dipende dal Dipartimento di Salute Mentale di Taranto, diretto da Maria Nacci e che si avvale della professionalità di Giuseppina Muscolino come responsabile di riabilitazione) lancia alla propria utenza: il compostaggio rappresenta un’opportunità per sensibilizzare ed educare alla responsabilità sociale e alla cura del territorio.
«Il progetto ha come obiettivo prioritario il coinvolgimento degli utenti del Centro ad esperienze di rieducazione funzionale e di lavoro» prosegue la direttrice del Centro Sandra Di Cursi. «E’ pensato per essere graduale, consentendo a ciascuno di progredire con i propri tempi e dando la possibilità, anche ai meno abili, di trovare un ambiente di attività stimolante, accogliente e creativo.
Nella prima fase, quella del compostaggio, si promuove la cultura dei valori ambientali e si incentiva la partecipazione attiva alla riqualificazione e alla gestione del proprio ambiente di vita attraverso la produzione di compost. Nella seconda fase, quella della coltura, si esercitare la pratica e la manualità con sementi, fiori, compost e terra inducendo e stimolando all’azione».











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