sabato 28 settembre 2024


01/02/2015 10:50:36 - Manduria - Attualitą

«Si sospenda la discussione su ogni ipotesi futuribile di affinamento e riuso e si concentrino gli sforzi al fine di evitare con ogni mezzo l’inizio dei lavori per la realizzazione del depuratore e delle condotte»

 
«La recente comunicazione al Ministero dell’Ambiente da parte del dirigente del Servizio Risorse Idriche della Regione Puglia induce a ritenere che la vicenda del depuratore consortile si avvii ormai all’epilogo, con esiti per noi sfavorevoli. Il ricorso ai decreti soprannominati “sblocca cantieri“ e “sblocca Italia”, molto probabilmente, entro il 28 febbraio, avrà come conseguenza la nomina di un commissario ad acta (presumibilmente lo stesso presidente Vendola) e, di seguito, il rapido espletamento di tutte le procedure amministrative ancora in corso».
I Verdi prendono atto del serio rischio di non riuscire più a scongiurare la realizzazione della condotta sottomarina e, pertanto, inviano al sindaco Roberto Massafra alcuni suggerimenti.
«Si sospenda la discussione su ogni ipotesi futuribile di affinamento e riuso e si concentrino gli sforzi al fine di evitare con ogni mezzo l’inizio dei lavori per la realizzazione del depuratore e delle condotte, come da progetto» sostengono i portavoce dei Verdi di Manduria, Silvia Biasco e Gregorio Mariggiò. «Si verifichi se la ditta aggiudicatrice dell’appalto abbia acquisito tutte le autorizzazioni da parte di tutti gli enti interessati e se abbia seguito tutte le prescrizioni di rito. Si verifichi se vi sia congruenza tra queste e quanto dichiarato da AQP nel cronoprogramma da esso inviato alla Regione. Si allerti al più presto la Soprintendenza Archeologica, rimarcando, tramite apposita planimetria, la contiguità tra la condotta di terra e due siti neolitici già da tempo individuati, nonché l’attraversamento di un sito di insediamento romano presso Masseria “Specchiarica”. In questa fase prodromica all’inizio dei lavori, il sindaco si avvalga dell’opera del maggior numero possibile di figure professionali, esperte in appalti pubblici, mobilitando innanzi tutto le strutture di cui dispone, a partire dall’Ufficio Tecnico. Sindaco e l’Ufficio Tecnico, poi, operino a stretto contatto con un avvocato amministrativista, affinchè possa tempestivamente essere individuata ogni eventuale irregolarità nell’iter attuativo del progetto di cui trattasi, al fine di bloccare l’inizio dei lavori.
Bisogna verificare se le autorizzazioni che oggi vengono richieste non fossero necessarie e propedeutiche alla concessione della VIA; se il Piano di Tutela delle Acque non dovesse essere sottoposto a VAS; se la soluzione scelta per il recapito finale sia conforme alla Direttiva CE 60 del 2.000; i motivi del ritardo della Capitaneria di porto nel dare l’autorizzazione».

 

 

 

 

 

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“Non un rito ma il culto della memoria
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