lunedì 23 settembre 2024


16/10/2009 17:24:27 - Manduria - Politica

«Non è colpa dell’Udc se la maggioranza ha perso ben 6 consiglieri»

 
«La coalizione guidata da Massaro ha avuto problemi sin dall’insediamento: nella prima seduta del Consiglio ci furono già i primi franchi tiratori. Dopo tre mesi Massaro fu costretto a riunire la coalizione a San Cosimo per cercare di riannodare le sue fila. Dopo sei mesi c’è stato il primo di una lunghissima serie di cambi di assessori. Lo stesso Massaro si era già dimesso due volte prima di martedì. Non solo. Fra i 16 voti contrari e i 3 voti di astensione, ci sono anche tutti i rappresentanti di tutti i partiti del centrosinistra, al di fuori del Pd. Quale colpa avrebbe, allora, l’Udc se Massaro non riuscirà a concludere la legislatura? Solo una mente sconvolta forse dal rischio di lasciare la poltrona di primo cittadino poteva maturare una simile deduzione».
Il dott. Leo Girardi, uno dei rappresentanti più autorevoli dell’Udc manduriana, replica alle accuse lanciate dal sindaco Massaro verso il suo partito.
«La verità è un’altra. Quest’Amministrazione, nei primi quattro anni, si è distinta per una serie di moderati successi. Qualcosa ha fatto, sfruttando i finanziamenti dell’Unione Europea. Ma tante opere pubbliche sono state fatte in fretta e male, in particolare nei mesi che hanno preceduto le elezioni Provinciali, in cui era necessario aprire tutti i cantieri per ovvi motivi elettoralistici. Ma quest’Amministrazione, ed in particolare il sindaco Massaro, ha fallito dal punto di vista politico: ha dimostrato, sin dal primo giorno, l’incapacità di rapportarsi e di coordinarsi con le altre forze politiche della coalizione di maggioranza, che, via via, hanno preso le distanze. Se la maggioranza si è sgretolata, nessuna colpa può essere addebitata al mio partito, che ha sempre svolto, coerentemente, un ruolo di opposizione, anche se moderata».
All’indomani del primo turno delle Provinciali, si aprì la possibilità di una intesa (così come accadde in tutta la regione) fra l’Udc e il Pd. Girardi racconta cosa è accaduto da quei giorni sino all’ultimo Consiglio Comunale.
«Due giorni dopo il ballottaggio per le Provinciali, ci fu il Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio per il 2009. L’Udc si trovò in una situazione di imbarazzo: avevamo festeggiato, sino a poche ore prima, la vittoria alle Provinciali con il Pd e ora eravamo sul punto di mandare a casa una Amministrazione retta proprio da quel partito. Scegliemmo la via dell’astensione, che però fu determinante alla coalizione, che contava solo su 14 voti su 31, per approvare il Bilancio. Chiarimmo, sin dal primo momento, che non eravamo interessati ad entrare organicamente in maggioranza. Chiedevamo degli impegni precisi a realizzare i sei punti di un programma di fine legislatura, per il bene della città. In cambio, offrivamo l’appoggio esterno. Il Bilancio passò, ma sia a luglio, che ad agosto, nessuno si fece sentire. Fummo ricontattati a settembre. I segretari dei due partiti hanno sottoscritto quel documento. Subito dopo, ad un incontro fra le delegazioni, l’Amministrazione iniziò ad esternare dubbi sulla possibilità di realizzare gli interventi da noi richiesti. Abbiamo capito che o non c’era voglia di mantenere fede agli impegni, oppure non interessava neppure porre le basi per un progetto futuro. Tutto qui. Non abbiamo più accettato di essere presi in giro e, quindi, abbiamo votato contro le variazioni di Bilancio».










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