sabato 28 settembre 2024


05/04/2015 10:39:14 - Manduria - Attualità

Il rappresentante della sezione di Manduria di Archeoclub, Francesco Selvaggi, stimola l’Amministrazione a definire, nel più breve tempo possibile, gli ultimi interventi necessari per completare l’iter del maquillage di una delle due strutture deputate a diventare altrettante vetrine della storica della città

 
«L’allestimento della mostra archeologica “Oltre le Mura” nell’ex convento dei Padri Agostiniani è un treno che Manduria non deve assolutamente perdere».
Il rappresentante della sezione di Manduria di Archeoclub, Francesco Selvaggi, stimola l’Amministrazione a definire, nel più breve tempo possibile, gli ultimi interventi necessari per completare l’iter del maquillage di una delle due strutture deputate a diventare altrettante vetrine della storica della città.
«Da circa un anno, l’Amministrazione, nella giusta ottica del taglio delle spese comunali, ha disdetto l’affitto della precedente sede della mostra e i reperti della mostra “Oltre le Mura” sono stati impacchettati in attesa di una sede appropriata» ricorda Francesco Selvaggi. «L’Amministrazione si è altresì ritrovata lo stupendo edificio degli Agostiniani restaurato e pronto ad accogliere gli importanti reperti.
Il fascino dello stabile e la sua magnifica e strategica posizione renderebbero davvero giustizia e assoluta rilevanza all’importante mostra, valorizzando finalmente in maniera appropriata la ricca collezione di reperti».
La Sovraintendenza sposava di buon grado questa iniziativa, ribadendo la propria presenza, quella del laboratorio di restauro e dei suoi tecnici che potrebbe ulteriormentero accrescere e valorizzare il patrimonio archeologico e dare nuovo impulso, coinvolgendo giovani e associazioni culturali, a questa importante disciplina-risorsa.
«Gran parte della testimonianza dei nostri antichi progenitori giace ancora sepolta sotto pochi centimetri di terra» rimarca Selvaggi. «E che ciò che era in mostra nella precedente sede non è che una piccola parte dei famosi scavi Degrassi degli anni ’50: il resto giace ancora negli scatoloni della sovraintendenza a Taranto. Manduria ha un’occasione d’oro per rivendicare il proprio primato per quanto concerne questa antica civiltà, divenendo il centro ideale per la sua conoscenza e divulgazione. Questo costituirebbe un ulteriore forte richiamo per il circuito turistico e il suo importante indotto determinando una considerevole ricaduta sia economica che in termine d’immagine.
Alcuni intoppi burocratici avevano bloccato e rallentato il progetto, intoppi che sembra siano stati oggi finalmente risolti. Non resta che augurarci che l’Amministrazione dia una risoluta accelerazione per la conclusione delle opere e per la attuazione definitiva del progetto (credo manchino solo il collaudo e la certificazione di agibilità), in maniera da assicurare al più presto questo magnifico risultato».

 

 

 

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