martedì 24 settembre 2024


10/12/2008 09:59:53 - Manduria - Politica

Il presidente del Consiglio è fiducioso nel rilancio dell’Amministrazione

 
Sereno ma dispiaciuto.
Sono gli stati d’animo del dott. Gianni Vico, presidente del Consiglio Comunale di Manduria, dopo aver appreso che la minoranza sta raccogliendo le firme per presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti.
«Ieri non ho ricevuto nulla» afferma a Manduriaoggi.it Vico. «Non so se lo faranno oggi o nei prossimi giorni e, comunque, vorrei capire bene le motivazioni di questa loro azione politica».
Il presidente del Consiglio Comunale è convinto di non aver violato il regolamento.
«Ho già chiarito, prima dello scioglimento dell’ultima seduta del Consiglio, la mia posizione» continua Vico. «Una premessa è importante: io non ho mai aperto la discussione su un argomento all’ordine del giorno (e men che meno l’ho posto a votazione) allorquando è venuto meno il numero legale in aula. Dunque, non ho mai violato il regolamento. Altra cosa sono le pregiudiziali. La minoranza non può però fare una pregiudiziale di mezzora e, poi, pretendere che il Consiglio si chiuda subito dopo. In talune circostanze vi possono essere anche altri consiglieri che desiderano fare le pregiudiziali. E, comunque, io non ho mai abbondato in pregiudiziali. Anzi, nella penultima seduta del Consiglio ho negato ad un componente della maggioranza, Piero Raimondo, di esporre la sua pregiudiziale, in quella circostanza forse sbagliando. E spero proprio che Piero possa capire che, in un momento di nervosismo, sono incappato in quell’errore. Poi, nella mia veste di presidente del Consiglio ho praticamente sempre evitato di fare degli interventi politici, se non in casi di sedute monotematici su argomenti particolari (come quello della sanità). E nessuno può anche accusarmi di non aver iscritto all’ordine del giorno qualche interpellanza o di aver negato gli interventi, secondo quello che è il regolamento, al quale mi sono sempre attenuto. Sono stato imparziale e ci sono gli atti delle sedute a testimoniarlo. Se, quindi, la loro è un’azione di tipo politico, stanno commettendo un grosso errore. E mi dispiace che facciano questo, perché poi si rischia di turbare il rapporto personale».
E se l’azione della minoranza tendesse a mettere ancora di più in difficoltà la maggioranza? Poiché l’eventuale voto sulla sfiducia sarebbe a scrutinio segreto, potrebbe comparire qualche franco tiratore e, quindi, destituendo il presidente del Consiglio (seconda carica istituzionale dopo quella del sindaco), l’Amministrazione potrebbe sfaldarsi…
«Se la minoranza ha i numeri per mandarci a casa, lo faccia pure. Ma se questi numeri non ci sono, è giusto che l’Amministrazione possa governare anche in questo ultimo anno e mezzo, quando, ovvero, si raccolgono i frutti di quanto seminato, in modo da poter mettere la gente nella condizione di esprimere un giudizio completo sull’operato della coalizione. Non so a cosa la minoranza può davvero puntare. Sperano di rimandarmi fra i banchi del Consiglio? Poi avrebbero un altro osso duro da digerire… Ma io credo che se domani sera la maggioranza si ricompatta, non potranno mai esserci dei franchi tiratori».
Vico esprime, infine, la sua opinione sui problemi interni al Pd.
«La situazione è delicata, ma sono fiducioso. Non credo che qualche assenza, di natura ben determinata (impegni professionali o malattia), debba far cadere l’Amministrazione. Però è fondamentale che nell’assemblea di domani ci possa essere un chiarimento profondo e definitivo. Se c’è la volontà da parte di tutti di continuare, occorre assumere un impegno per completare, nel migliore dei modi, la legislatura. Altrimenti meglio andare a casa ora. Non credo, però, che vi siano dei problemi insuperabili. C’è invece tanto buon senso e su quello facciamo affidamento per andare avanti».










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