mercoledì 25 settembre 2024


23/04/2015 17:57:44 - Salento - Attualità

Per la donna è stato un vero e proprio inferno: non sarebbe stata “risparmiata” neppure in ospedale

 
Dal piacere all’incubo. Colpa del marito e del suo abuso di viagra. Sesso sfrenato ogni notte, anche per tre ore, per di più con l’ausilio - talvolta - di sex toy. Per la donna un vero e proprio inferno che non l’avrebbe risparmiata neppure in ospedale. Da qui la richiesta di separazione e la denuncia alla Procura. Il processo è partito ieri in Tribunale con le imputazioni di violenza sessuale, lesioni e violazioni dell’ordine del giudice disposto a carico dell’uomo, oggi 46enne.
Con i livelli di testosterone fuori controllo per via di un abuso sistematico di Viagra. Tutti i giorni una di quelle compresse blu per sentirsi uomo per ore ed ore. Almeno tre ore a notte. Senza fermarsi mai. Talvolta sarebbe comparso anche qualche “sexy toy” per giochi erotici anche questi condotti oltre ogni resistenza fisica. E per la moglie, a quel punto, i piaceri si sono trasformati in dolori nel giro di poco tempo. Perché può essere anche gradevole e appagante accorgersi che il marito dopo dieci anni di matrimonio continui a volerti e a cercarti.
Ma si parla di abusi nel processo al via ieri davanti ai giudici della prima sezione penale. Di abusi, di violenza e di violazioni. Il motivo? L’imputato non si sarebbe fermato davanti a nulla. Neanche davanti ad un ricovero in corsia. La moglie finì in ospedale per un problema di salute che avrebbe potuto curare a casa e prese al volo l’occasione per tenerlo lontano? Lui si presentò in reparto senza fare troppi complimenti. E di notte la costrinse a seguirlo all’ultimo piano dell’ospedale, anche quella volta mosso dalla dose giornaliera di Viagra. Un’altra volta, invece, la donna aveva invitato la madre a passare la notte nella loro casa: in presenza della suocera, pensò, ingenua, si sarebbe perlomeno imbarazzato. Macché. Quella notte andò esattamente come le altre. Sesso prolungato nonostante il no della donna.
E quando il giudice civile emise l’ordinanza di allontanamento da casa, una sera, in preda ad una crisi di astinenza, l’uomo fu addirittura capace di lanciarsi nel pozzo luce per raggiungere l’ingresso interno. E pur malconcio, cercò anche quella volta di costringere la moglie ad assecondarlo.
Quell’attrazione incontenibile per la consorte, il desiderio costante ed immutato di fare l’amore pur dopo diverse ore e senza nemmeno far passare una sera a fare qualcosa di diverso come parlare, guardare la tv o leggere un libro prima di concedersi al sonno, alla fine ha indotto la donna a chiedere la separazione ed ha dato il via all’inchiesta del pubblico ministero Stefania Mininni per le imputazioni di violenza sessuale, lesioni e violazioni dell’ordine del giudice a carico di quest’uomo di Lecce che oggi ha 46 anni.










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