mercoledì 25 settembre 2024


08/05/2015 17:53:58 - Salento - Attualità

Evento straordinario al “Perrino” di Brindisi

Triplice fiocco rosa nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Antonio Perrino di Brindisi, coordinato dal primario, dottor Gianfranco Nacci. Questa, già così, sarebbe una notizia ma a rendere davvero eccezionale l'evento è la modalità con la quale le tre neonate hanno visto la luce: il parto, eseguito dal dottor Paolo Amoruso, è stato naturale.
I motivi di stupore per quanto avvenuto la notte tra mercoledì e giovedì, intorno alle 4, nella sala parto al nono piano del presidio ospedaliero brindisino, poi, non si esauriscono a questo: la prima delle nasciture si è presentata all'equipe medica in posizione podalica. Ricapitolando, per fare un po' di chiarezza: l’altra notte, nel reparto di ostetricia e ginecologia del Perrino c'è stato un parto trigemellare, con una delle bambine venute alla luce in posizione podalica, eseguito senza fare ricorso al taglio cesareo.
«Già solo una delle circostanze di cui sopra, in generale, giustifica il ricorso al taglio cesareo – spiega il dottor Amoruso – Nel caso di parti gemellari semplici, quando, cioè, ci sono due bambini da far nascere, o nel caso di posizione podalica del nascituro, quasi sempre si opta per il cesareo. In questo caso, invece, abbiamo scelto, con l'equipe che mi ha sostenuto, la via del parto naturale e, visto il risultato, non possiamo che essere soddisfatti».
Un bell'esempio di buona sanità a Brindisi, quindi: le operazioni per far venire alla luce le tre pargolette sono durate in tutto mezz’ora e ora mamma e bambine stanno bene. «Ero di turno la scorsa notte – racconta Amoruso – improvvisamente le bambine hanno deciso che era il momento di abbandonare il grembo e lo hanno fatto: né più né meno di quanto accadeva 50 anni fa». Questo, però, non deve essere assolutamente considerato come un salto a ritroso nel passato. «Ricorrendo al parto naturale abbiamo evitato alla mamma un'operazione chirurgica che comporta, comunque, dei rischi: si perde del sangue; si viene sottoposti a un'anestesia. Così, invece, tutto questo è stato evitato. Tra l'altro, agendo in questo modo, abbiamo seguito le linee guida ministeriali, regionali e aziendali che invitano a ridurre il numero di tagli cesarei, preferendo i metodi di parto naturali».










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