lunedì 23 settembre 2024


21/10/2009 07:09:34 - Manduria - Politica

«Ci hanno mandato a casa senza uno straccio di motivo. Ma si tratta di 16 mattoni che non formano un muro»

 
«Il 24 giugno, senza uno straccio di motivo, l’Udc si è astenuto al momento della votazione del Bilancio di previsione, consentendo, di fatto, la sua approvazione. Ieri, 20 ottobre, senza uno straccio di motivo, l’Udc ha apposto le proprie firme in calce al documento che ha determinato lo scioglimento del Consiglio Comunale».
Sereno e sorridente, Francesco Massaro, da ieri ex sindaco di Manduria, si è offerto alle domande dei giornalisti, mascherando la delusione per la fine anticipata della legislatura.
«Siamo arrivati … all’ultima curva» ha sottolineato il dott. Massaro mutuando un modo di dire proprio del ciclismo. «Ma questo non deve ridurre, neppure di un briciolo, la soddisfazione per i risultati raggiunti. E, per quelli, che saranno raggiunti nel prossimo futuro, grazie al nostro impegno: nelle prossime settimane saranno aperte le buste per l’aggiudicazione delle gare per la messa a norma di tutte le scuole di Manduria e della gara per la ristrutturazione del palazzo municipale. Voglio ringraziare, pertanto, tutti gli assessori e tutti i consiglieri, che ci hanno permesso di lavorare bene».
Inevitabile la richiesta di un giudizio su quanto accaduto negli ultimi giorni.
«Partiamo dalla premessa che io ero un sindaco dimissionario: avevo preso atto della mancanza del necessario sostegno politico in aula per approvare il riequilibrio di Bilancio» ha affermato il dott. Massaro. «Probabilmente non avremmo avuto i 16 voti neppure nella seduta del Consiglio Comunale che si sarebbe tenuta il 26 ottobre, termine ultimo per approvare il riequilibrio di Bilancio. Non ho capito, allora, questo affannarsi dell’opposizione per trovare, anche notte tempo, le 16 firme per far sciogliere il Consiglio. Forse non c’era fiducia reciproca? Io posso solo affermare che quelle 16 firme sono mattoni che non formano un muro. Sono state utili per mandare a casa un sindaco, ma non esiste un progetto politico alternativo. Il rapporto con l’Udc? Mi ero speso anche per ottenere, da questo partito, una indicazione per la nomina ad assessore. Perché, se è vero che si hanno a cuore le sorti della propria città, bisogna conseguentemente spendersi in prima fila. Ho chiesto all’assessore Conti di offrire disponibilità piena e totale all’Udc nel settore dell’Urbanistica (che era al primo posto nel programma concordato). Poi, però, dopo la firma dell’accordo, ecco quelle delle dimissioni. Il futuro? Non credo sarà facile intavolare dialoghi con chi ha determinato lo scioglimento del Consiglio. Anche se, non bisogna escludere niente a priori»










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