lunedì 23 settembre 2024


10/05/2015 11:54:24 - Maruggio - Attualità

E’ stata presentata dagli onorevoli grillini Petraroli e De Lorenzis

 
La movimentazione di sedimenti marini in ambiente sommerso attraverso nuove tecnologie, finalizzate al ripristino del passo di accesso del porto turistico di Campomarino, al centro di una interrogazione presentata al ministro dell’Ambiente Galletti dai deputati pentastellati Cosimo Petraroli e Diego De Lorenzis.
A spingere i due deputati a presentare l’interrogazione a risposta scritta la preoccupazione che tale intervento possa poi nuocere all’ecosistema dell’area protetta della località turistica del Comune di Manduria.
Facendo riferimento alla prima conferenza di servizi che si è tenuta nello scorso gennaio al fine di acquisire autorizzazioni e pareri dagli enti competenti, i due onorevoli, infatti, chiedono al ministro quali azioni intende adottare per preservare l’area SIC (sito d’interesse Comunitario) “Dune di Campomarino”, in modo da tutelare le praterie della fanerogama marina Posidonia oceanica, habitat individuato tra quelli di tipo prioritario.
«Diversi sono i nostri dubbi sulla procedura utilizzata» dichiara Cosimo Petraroli. «Dalla documentazione raccolta dagli attivisti del Movimento 5 Stelle di Maruggio, abbiamo notato che non è stata eseguita la caratterizzazione fisica, chimica, microbiologica ed eco tossicologica dell’area marina sulla quale s’intendono spostare i sedimenti.
Inoltre, non è stata approfondita la raccolta d’informazioni relative le caratteristiche del sito d’intervento, con particolare riferimento alla natura geologica e geotecnica. Gli aspetti segnalati rappresentano requisiti fondamentali per affrontare in sede progettuale, autorizzativo ed esecutivo, un’attività di dragaggio».
Petraroli e De Lorenzis esprimono delle perplessità anche sull’iter procedurale scelto dalla società mista Torre Moline, le cui azioni maggioritarie sono controllate da una società privata, mentre una piccola quota è ancora di proprietà del Comune di Maruggio.
La società Torre Moline ha deciso di avvalersi della procedura della conferenza dei servizi (ex Legge 7 agosto 1990 n. 241), strumento, sempre secondo il parere dei due deputati pentastellati, semplicistico rispetto al percorso procedurale della VIA, soprattutto per un intervento di tale portata.
«Auspichiamo» concludono i due rappresentanti del Mobvimento 5 Stelle, «che vengano approntate procedure volte a tutelare l’area SIC “Dune di Campomarino” affinché non venga distrutto un habitat delicato quale quello delle praterie della fanerogama marina Posidonia oceanica».











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