sabato 28 settembre 2024


18/06/2015 18:48:16 - Manduria - Attualitą

Una lettera al sindaco: «La cuspide della chiesa dello Spirito Santo potrebbe crollare solo all’interno del monastero delle Servite»

«Ill.mo signor sindaco, interpretando lo stupore mista a rabbia da parte di un gran numero di commercianto-artigiani – agricoltori e professionisti della città di cui Lei è primo cittadino riguardo alla interdizione al traffico dell’intera via Federico Schiavoni di Manduria, via che ha la maggiore densità di attività commerciali – artigianali e professionali dell’intera città di Manduria e strada di grandissimo traffico di auto-mezzi.
         Pur esercitando (e insegnando prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro) non mi sono chiari i motivi che hanno portato, da parte dell’Ufficio Tecnico, a dover interdire il transito di automezzi per l’intera Via Federico Schiavoni.
         Stando all’Ordinanza il divieto di transito è causato dal pericolo di crollo della cuspide della Chiesa dello Spirito Santo con relativa caduta di massi sulla arteria stradale.
         Se questo dovesse essere il pericolo non capisco, tecnicamente e professionalmente, l’utilità di interdire il transito su tale arteria stradale (si ricorda una volta Le chiesi di far disciplinare il parcheggio su tale arteria per il passaggio dei mezzi di soccorso e Lei mi rispose semplicemente che tale arteria stradale era troppo importante per limitarne eo regolamentare il parcheggio!)
         Ma ritorniamo al problema dell’interruzione del traffico che sta portando uno stato di tensione, palpabile tra tutti i commercianti e artigiani e i singoli cittadini.
         Il pericolo di crollo è innegabile ma non vi è alcuna ragioni per interdire il traffico e mi permetto di articolare, molto brevemente e senza alcun potere di smentita, quanto qui di seguito affermo: la parte pericolante è la cuspide (si riesce a vedere anche dalla strada ad occhi nudo); se la stessa dovesse collassare verrebbe a cadere all’interno della struttura (dove ora è collocato il G.A.L.), senza alcuna possibilità che parte della stessa possa venire a cadere su via Federico Schiavoni. Se invece si volesse attentamente ispezionare l’intera struttura nella parte superiore basterebbe utilizzare un “Drone” provvisto telecamera ad ottica variabile che permetterebbe di avere una perfetta visione dello stato di pericolosità dell’intera struttura premetto che il noleggio di tale attrezzo è di poche decine di euro!
         Ma quello che mi lascia senza parole è constatare che l’Ufficio Tecnico non è in grado di utilizzare una delle varie tecniche che si vengono a applicate in questi casi. La più semplice e più economica è quella di porre delle reti metalliche alte due metri sul lato della Chiesa a una distanza di cm. 150 dal muro perimetrale con idonea cartellonistica e di segnaletica luminosa, questa semplicissima ed economica opera porterebbe a una messa in sicurezza di tutto l’immobile e alla ripresa del traffico con beneficio di tutta la cittadinanza.
         Signor Sindaco interpretando il pensiero e la volontà di tutti i commercianti-artigiani-agricoltori e professionisti di via Federico Schiavoni
CHIEDO
di poter essere da Lei ricevuto per un tentativo di risoluzione di tale stato di immobilismo che rischia di creare gravi danni sia alle attività economiche e sia alla viabilità urbana.
         Sicuro dell’accoglimento di tale richiesta chiedo, se fosse possibile, che all’incontro sia anche presente un responsabile dell’ufficio preposto alla risoluzione di tale annoso problema le porgo distinti saluti».
 
Gherardo Maria De Carlo

 

 

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“La trozzella e il presepe della Passione”
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