mercoledì 25 settembre 2024


01/08/2015 09:42:07 - Salento - Attualità

La Procura ha deciso di chiedere la conversione del minimo previsto dalla pena detentiva, tre mesi, in una pena pecuniaria pari a 11 mila euro

 
Per i compiti copiati all’esame di avvocato del 2012, 103 persone all’epoca aspiranti avvocati del distretto di Lecce-Brindisi-Taranto dovranno pagare 11mila euro ciascuno. La richiesta al gip di decreto penale di condanna è stata firmata dal procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta. Si chiudono così le indagini sull'inchiesta aperta nel 2013 in seguito alla scoperta da parte della Commissione di Catania di 103 elaborati “sospetti”, poi annullati, durante gli esami di avvocato che si svolsero nel dicembre 2012 nel Salento e ai quali si presentarono oltre un migliaio di candidati, tutti delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Furono scoperti elaborati relativi a una prova scritta di diritto penale, civile e la elaborazione di un atto, risultati effettivamente copiati o da Internet o con altri mezzi, con mail o sms inviati da studi legali o da persone di fiducia sui telefonini dei candidati. L’inchiesta si è chiusa con l’invio al gip di Lecce dell’emissione di 103 decreti penali di condanna per "utilizzazione di elaborati non propri in concorsi pubblici". Reato che viene punito da tre mesi a un anno di reclusione ma la Procura ha deciso di chiedere la conversione del minimo previsto dalla pena detentiva, tre mesi, in una pena pecuniaria pari a 11 mila euro per ciascuna delle 103 persone coinvolte nell’inchiesta, 40 delle quali sono iscritte all’albo Praticanti degli Ordini di Lecce, Brindisi e Taranto, uno a quello di Foggia, mentre 20 sono già diventati avvocati (sulla loro posizione deciderà quindi l’Ordine degli Avvocati), mentre altri 40 risultano abilitati all’estero.










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