sabato 28 settembre 2024


14/09/2015 18:46:40 - Manduria - Attualità

Perché non chiedere l’integrazione del progetto con l’introduzione dei moduli della Tabella 4S? In tal modo, sarebbe contro legge scaricare i reflui depurati in mare

 
L’Acquedotto Pugliese non molla. Continua a restare arroccato sulle proprie posizioni: valuta come insostenibili tutte le proposte progettuali alternative alla condotta sottomarina sin qui elaborate.
Posizione preconcetta di chiusura? Probabilmente, per verificarlo, i consiglieri regionali espressi dalla provincia di Taranto hanno chiesto l’intervento, al prossimo confronto (dovrebbe tenersi dopo la conclusione della Fiera del Levante), di un rappresentante di un organo terzo: si sussurra che possa essere il Cnr.
Noi crediamo che l’unica via per mettere con le spalle al muro anche l’Aqp (cui evidentemente non è sufficiente l’unanime volontà politica per eliminare lo scempio della condotta sottomarina), sia quello di far deliberare (quindi atti concreti e non solo promesse, che da oltre cinque anni vengono ciclicamente ribadite), l’aggiunta al progetto dei moduli tecnici necessari per far affinare dal depuratore i reflui con la Tabella 4 S. In presenza di acqua sanificata (e quindi di una risorsa di grande valore per una regione che ha poche fonti per uso irriguo, oltre che idrico), la legge vieta lo scarico in mare e impone il suo riutilizzo. Senza questa variazione, temiamo che anche quest’ennesimo tentativo sia destinato a fallire. Nonostante l’attuale classe politica regionale stia cercando di fare scudo, in maniera compatta, al tentativo di Aqp di prevaricare le volontà popolari.
«Anche nella lunga riunione dell’altro ieri, i consiglieri regionali hanno dimostrato un’unica volontà politica nel ricercare alternative allo scarico a mare e incaricando Aqp e un soggetto di ricerca terzo per tale soluzione» è il concetto ribadito da Luigi Morgante. «Troppe e tante parole sono state scritte in questi giorni sul problema del depuratore. Forse è arrivato il momento che la politica smetta di gridare e impari ad ascoltare i bisogni della gente. In Regione finalmente c’è un clima diverso sulla problematica dello scarico a mare, grazie non solo a i consiglieri regionali di questa legislatura ma anche al presidente Emiliano. Il paradosso è che sia io a sostenerlo, che non ho votato Emiliano».
Fiducia, se pur con prudenza, viene espressa anche dall’altro consigliere regionale di quest’area: Giuseppe Turco.
«All’incontro dell’altro ieri pomeriggio, tutti i consiglieri hanno ribadito con forza il proprio dissenso alla condotta sottomarina» ricorda Turco. «La situazione non è agevole: aspettiamo altre soluzioni che potranno venire dal mondo scientifico».











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