sabato 28 settembre 2024


15/10/2015 20:21:39 - Manduria - Attualità

Ecco alcuni passaggi dell’ordine del giorno presentato nel corso del Consiglio regionale

 
Due cartelle fitte per elencare le motivazioni che sono alla base del rigetto del recapito finale in mare dei reflui e per ribadire soluzioni più rispettose dell’ambiente. Ecco alcuni passaggi dell’ordine del giorno presentato nel corso del Consiglio regionale.
«Il versamento dei reflui in mare si profila come un’operazione ad alto rischio ambientale per le seguenti ragioni: 1) la condotta sottomarina costituisce di per sé una forte alterazione morfologica e ambientale in quanto romperà la continuità della lunga spiaggia e la costa fra San Pietro e Torre Colimena; 2) a 900 metri dalla riva si scaricheranno 13.000 metri cubi al giorno di reflui depurati fortemente inquinanti, specie nelle fasi di scarico emergenziale e dei “fuori servizio”; 3) il corpo ricettore è costituito da acque marine incontaminate e di spiagge di qualità eccellente, caratterizzate da un eco-sistema particolarmente sensibile, attestato dalla presenza di due ampie praterie di Posidonia, che saranno interessate anche dalla piuma dei reflui, con effetti imprevedibili in base al modello teorico preparato dal Politecnico di Bari per Aqp e mai tarato con misure sperimentali; 4) la morfologia del fondale è configurata secondo un declivio a pendenze molto basse, anche a causa dell’azione strutturate della prateria di Posidonia; 5) non vi è alcuna possibilità di prolungare la condotta, se non tramite costosi tunnel; 6) la zona di conferimento dei reflui risulta a profondità di 14-15 metri, con l’ovvia previsione che saranno spinti non solo verso la prateria di Posidionia, ma anche a riva, per effetto dei moti ondosi connessi a venti frequenti di scirocco e di libeccio; 7) il tratto di mare soggetto ad immissioni risulta compreso tra l’area protetta del Chidro e la laguna retrodunale dell’area protetta della Salina dei Monaci, zona caratterizzata dalla presenza di una colonia stanziale di fenicotteri rosa, che ha trovato un habitat naturale estremamente favorevole per condizioni climatiche e possibilità di nutrimento; 8) un’alterazione dell’ecosistema marino può verosimilmente provocare una grave perdita di attrattiva naturalistica e turistica».
Nell’ordine del giorno si ribadiscono le proposte più volte manifestate.
«Sarebbe più opportuno e saggio passare al completo riutilizzo dei reflui depurati in un quadro di gestione integrata delle acque, in particolare per territori come Avetrana e Manduria, definiti dagli indici climatici ad alto rischio di desertificazione.
I Comuni di Manduria e Avetrana, numerosi comitati e associazioni propongono una soluzione di totale riutilizzo sostenibile dei reflui, fondata sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche e mirante alla tutela e al miglioramento dell’ambiente acquatico».











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