sabato 28 settembre 2024


18/10/2015 12:16:13 - Manduria - Attualità

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, pur soddisfatti dell’approvazione dell’ordine del giorno sulla condotta sottomarina, sono prudenti

 
«Adesso non ci sono più alibi: il governatore Michele Emiliano si assuma le proprie responsabilità, avviando l’iter finalizzato all’approvazione della modifica da apportare al Piano di Tutela delle Acque».
I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, pur soddisfatti dell’approvazione dell’ordine del giorno sulla condotta sottomarina, sono prudenti. La consigliera Viviana Guarini, in un post pubblicato nella propria pagina di facebook, esprime qualche perplessità su una parte dell’intervento del governatore Emiliano prima della votazione dell’ordine del giorno.
«Il presidente Emiliano, che nel suo discorso in aula tra le premesse ha mostrato in realtà titubanza nel dichiarare un no secco allo scarico, sappia che noi non accetteremo alcuna scusante e che soprattutto non ci fermeremo» sostiene la rappresentante del Movimento 5 Stelle. «Questa volta abbiamo un atto politico scritto nero su bianco da cui nessuno, per nessun motivo, può più esimersi».
La battaglia, insomma, non è stata ancora vinta, ma sicuramente è stata impressa una energica virata rispetto ai poco proficui (che nulla di concreto hanno prodotto) tavoli tecnici che si susseguivano da oltre un anno.
«L’ordine del giorno impegna la Giunta regionale a modificare il Piano di tutela delle acque, al fine consentire soluzioni alternative allo scarico a mare delle acque reflue, con il riutilizzo delle stesse a scopo irriguo» rimarcano ancora i grillini. «Purtroppo, nonostante la sua approvazione sia avvenuta all’unanimità, non possiamo che restare stupiti di fronte all’atteggiamento del presidente Emiliano che, nelle premesse del suo discorso in aula, ha quasi giustificato l’inevitabilità di tale scarico a mare, mascherandosi dietro presunte leggi vigenti.
Si tratta dello stesso atteggiamento riscontrato nel corso della audizione della Quinta Commissione nei rappresentanti dell’AQP e da Limongelli, dirigente del servizio per le Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale. Le risposte che abbiamo udito hanno tutte lo stesso comune denominatore: “lo scarico a mare sembra essere inevitabile”. Ci sembra di assistere al gioco delle tre carte.
Questa volta però gli attori in essere sottovalutano il fatto che non soltanto noi, ma anche i consiglieri di altre forze politiche, credono fortemente nella necessità di un’alternativa e che fino ad oggi non abbiamo scherzato. Il presidente Emiliano getti la maschera e dica da che parte vuole stare. Noi continueremo a stare dalla parte della tutela del mare, e certamente non ci fermeremo. Il tempo dei giochi è finito».










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