lunedì 23 settembre 2024


08/11/2015 12:21:58 - Sava - Attualità

«Mio fratello sosteneva che la mafia non è affatto invincibile» ha ricordato Maria Falcone in uno dei passaggi del suo appassionato intervento. «È un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha avuto un inizio, e avrà anche una sua fine»

 
«Io morirò, ma le mie idee restano continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini».
Più di una premonizione quella del giudice Giovanni Falcone, che comprese come il suo destino fosse segnato dalla voce del primo vero pentito di mafia: Tommaso Buscetta.
“Grazie alle mie parole e alle mie confessioni, tu diventerai una star nel mondo” fu l’avvertimento di Buscetta al magistrato Falcone. “Ma sappi che il conto della mafia si chiuderà solo con la tua morte”.
Lasciando il mondo terreno, Falcone aveva però indicato una rotta da seguire: le sue idee e i suoi valori, per la cui difesa ha sopportato il sacrificio più estremo, devono essere veicolati nelle nuove generazioni, perché la mafia attecchisce laddove c’è un substrato culturale debole e povero, laddove regnano l’omertà e l’indifferenza.
Quei valori per i quali il giudice palermitano ha speso l’intera vita (legalità, democrazia, senso del dovere, rispetto delle regole) sono ogni giorno trasmessi alle nuove generazioni grazie all’intensa attività di Maria, sorella di Giovanni, che dedica la propria vita ad una meritoria opera di educazione alla legalità che svolge a contatto con i giovani.
Nell’ultimo atto del progetto sulla legalità promosso nell’ottobre scorso dall’associazione “Chiara Melle”, Maria Falcone è stata a Sava per presenziare all’intitolazione dell’auditorium dell’istituto “Oreste Del Prete” al fratello Giovanni.
«Maria Falcone, Maria Leo e Elio Melle: il loro percorso è partito da un dolore tremendo» ha ricordato il dirigente del “Del Prete”, Alessandro Pagano, riferendosi alla morte di Giovanni e alla scomparsa, a causa di un incidente stradale, di Chiara Melle. «Da quel dolore, e grazie alla “sponda” rappresentata dalle istituzioni, da anni si lavora nelle scuole per seminare la cultura della legalità».
Maria Falcone è stata accolta dal caldissimo e affettuoso applauso dei tanti studenti presenti nell’auditorium.
«Mio fratello sosteneva che la mafia non è affatto invincibile» ha ricordato Maria Falcone in uno dei passaggi del suo appassionato intervento. «È un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha avuto un inizio, e avrà anche una sua fine. Bisogna però rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e grave, e che va combattuto non pretendendo l’eroismo di inermi cittadini, ma coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni. Ma è fondamentale vincere l’omertà e l’indifferenza e far germogliare, soprattutto nei più giovani, i principi della legalità e del rispetto delle regole. E’ questo il senso della mia missione».











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