sabato 28 settembre 2024


17/11/2015 19:05:21 - Manduria - Attualità

Che tristezza sapere che è proprio chi ci governa sta uccidendo le nostri vere fonti di occupazione e di guadagno

 
         Per venti lunghi anni sono stato ad amministrare un cooperativa agricola e ho vissuto insieme a tutti i soci i grandi sacrifici che ognuno di noi faceva per produrre un prodotto per avesse potuto meritare il nome olio extra vergine di oliva. Ho vissuto tutte le difficoltà; il lavorare la notte; il lavorare di domenica. Vedere agricoltori che pretendevano che le loro olive fossero lavorate con le tradizionali presse e non con le più moderne macchine perchè volevano vedere uscire l’olio durante la fase di spremitura. Vedere la gioia di tanti agricoltori che portavano via dal frantoio i loro recipienti (zirro) pieni del prezioso oro chiamato “olio extra vergine di oliva”. Con il passare degli anni alcuni di questi frantoiani, stanchi di tanto lavoro, hanno chiuso il loro piccolo opificio anche perché “spremuti” da una concorrenza non del tutto leale.
         In questi giorni sento sempre più parlare di ripresa economica che io francamente personalmente non riscontro. Quello invece che si può realmente contare è la posizione del governo italiano: la lotta al made in Italy.
         Lo chiede l’Europa di distruggere ogni produzione italiana.
 Tutte le nostre eccellenze.
         Appena pochi giorni orsono, dopo la scoperta della truffa sull’olio extra vergine di oliva che extra non è, da parte di alcuni noti marchi “italiani” che hanno spacciato oli misti di qualità inferiore come extra vergine e dopo la decimazione degli ulivi in Puglia a causa della Xylella Fastidiosa, ecco che il governo ci mette del suo con il contributo dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini.
         Le istituzioni europee, con l’approvazione italiana, aprono all’importazione di olio da Paesi non Ue per (dicono) soddisfare la richiesta di olio nel continente e nel mondo. Viene aumentata la quota di importazione esente da dazio doganale importata dalla Tunisia (proposta della Mogherini!); una misura di 70 tonnellate di olio in un biennio pari alla produzione dell’intero Portogallo (per avere un’idea).
         Se la proposta fosse accolta, un altro grave colpo sarebbe dato all’economia della nostra agricoltura, già sofferente su un prodotto di eccellenza che possiede proprietà organolettiche uniche al mondo. La questione è strettamente connessa alla necessità di creare strumenti di certificazione per l’olio prodotto esclusivamente in Italia con olive italiane.
         I consumatori devono essere messi in condizione di poter scegliere.
         Azzardare l’ipotesi che questa scelta promossa dalla Mogherini abbia a che fare con le recenti truffe su cui indaga la Procura di Torino è più che mai lecito. Compaiono grossi nomi che vendevano olio di qualità inferiore denominato extra vergine.    
         Diversamente da quanto si può pensare molti di questi marchi non sono più italiani ma di proprietà spagnola e certamente questo passaggio di proprietà non aiuta i nostri produttori.
         Che tristezza sapere che è proprio chi ci governa sta uccidendo le nostri vere fonti di occupazione e di guadagno. Che tristezza che delusione per noi che viviamo grazie alla terra.
 
Gherardo Maria De Carlo










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