mercoledì 25 settembre 2024


12/12/2015 20:47:37 - Salento - Attualità

Sarà mons. Pisanello a decretarne l’apertura

         Domani 13 dicembre, alle ore 17, sua eccellenza mons. Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria, darà solenne inizio al Giubileo della Misericordia.
         Alla celebrazione di apertura della Porta della Misericordia, che si svolgerà nella Basilica Cattedrale, sono invitati tutti i fedeli e le persone di buona volontà della Diocesi di Oria.. L’occasione è quella del Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco. Iniziato a Roma l’8 dicembre 2015 con l’apertura della Porta Santa a San Pietro — nel giorno dell’Immacolata Concezione —, si conclude il 20 novembre 2016.
         L’Anno Santo — in realtà — è formalmente già partito in Africa il 29 novembre, con l’apertura della Porta Santa a Bangui, durante il viaggio di Francesco in Repubblica Centrafricana.
Ecco l’annuncio di Francesco in occasione dell’indizione lo scorso 13 marzo:
«Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo, re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre. Affido l’organizzazione di questo Giubileo al Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare a ogni persona il vangelo della Misericordia».
         Il Giubileo ordinario è celebrato ogni 25 anni, un intervallo stabilito da Paolo II (Pietro Barbo, 1464- 1471) quando nel 1470 indisse il Giubileo del 1475. In precedenza si celebrava ogni 100, 50 o 33 anni. Francesco ha indetto un «Giubileo straordinario», come Pio XI per il 1933 e Giovanni Paolo II per il 1983.
         Nella Chiesa cattolica il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza. Il termine riprende la tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra (prima della nuova semina), la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi. Per segnalare l’inizio del Giubileo si suonava un corno di ariete, in ebraico «yobel», da cui deriva il termine cristiano «Giubileo». Il testo fondante del «Giubileo Biblico» è contenuto in Levitico 25,10: 
«Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia».
Il Giubileo (o Anno Santo) è il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma (o in altre mete specificate dalla Bolla «Misericordiae Vultus») e compiono particolari pratiche religiose. Il solo pellegrinaggio, però, non è sufficiente. Il fedele deve volere l’indulgenza, dev’essere in stato di grazia e completamente distaccato dal peccato, deve confessarsi, fare la comunione e pregare seguendo le intenzioni del Papa. Poi deve fare una “opera”: il pellegrinaggio in una delle “mete giubilari” e una opera di pietà o di misericordia o di penitenza.
         Certamente domenica e per tutta la durata dell’Anno Santo ogni fedele deve ricordarsi di essere misericordioso e amare se come il suo prossimo. Ogni cattolico dovrà pregare per un mondo con sempre meno conflitti e che la pace regni su tutti noi.
 
Gherardo Maria De Carlo










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